della Marina Militare. 431 uffici della ciurma che non potrebbero vogare, nè riposarsi. Soj>ra i posticci, che sono parte dell’ opere morte, si fermano i remi i quali sono tanti quanti sono i banchi. Portano ordinariamente le galee due arbori, il maestro, ed il trinchetto. Il maestro è collocato nella galea per la terza parte vicino alla prora, e per le due parti lontano dalla poppa. Il trinchetto sta alla prora tra le rembate. Alcune volte si suole inarborare anco l’arbore della mezzana tra 1’ arbore maestro e la poppa. Portano ordinariamente le galee due vele, la maestra e il trinchetto. La maestra è di quattro sorte, - ciascuna delle quali s’ adopera secondo il vento, ed una sola di queste è quadra, e si chiama trevo, e le altre sono latine,, e si chiamano bastardo, borda, marabutto. La vela del trinchetto è una sola, e nelle occorrenze si ristringe per la terza parte, e quando si fa più piccola si dice fare il terzarolo, il che si suol fare anche nelle vele della maestra. Le vele delle galee bastardelle si sogliono fare alquanto più grandi di quelle delle galee sottili. Ogni galea porta il suo schifo dentro, dalla banda destra all’ottavo banco, sopra certi cavalletti. « Portano le galee quattro ferri o ancore per dar fondo, due alla prora sotto le rembate, e due altri allo schifo e al focone uno per banda. « Le galeotte non son punto diiferenti dalle galee, se non quanto sono più piccole nè portano rembate. Le minori son di 17 banchi, le maggiori non passano 23. » Tra queste navi corsiere e le pesanti veliere, nel periodo di cui tratto, stavano le galeazze che il capitano Pantera cosi ci descrive : « Le galeazze sono i maggiori vascelli di tutti i latini, e sono lunghi e stretti a proporzione della lunghezza, ed hanno le medesime parti e membri che ha la galea. Portano tanti remi quanto una galea ordinaria di 25 e più banchi, ma molto più lontani 1’ uno dall’ altro, essendo le galeazze più lunghe quasi un terzo delle altre galee ordinarie, e parimente anche un terzo più larghe e più alte. « Il remo è molto maggiore di quello della galea, perciò per adoperarlo ci vogliono almeno sette uomini. Portano sempre tre arbori, il maestro che è grossissimo e grandis-