102 Storia generale tissima ecl ampia è la nave di Lica, uno de’ suoi eroi; nulla vi manca, proprio nulla. I Romani, solenni ladri nel periodo acuto della conquista armata mano, furono ancor più solenni legislatori della proprietà, e posciachè ebbero in mano i beni del mondo a loro noto, crearono un corpo di leggi marittime. Disposti sempre ad assimilare il buono già fatto, composero il loro codice marittimo, tuttavia base e fondamento dei vigenti codici, sul calco delle leggi Ateniesi e Rodiane (accettate siccome consuetudinarie ne’ porti del Mediterraneo). Sorsero con la polizia dei mari mantenuta dalle squadre permanenti d’Agrippa, le società d’assicurazioni ; ed i diritti dell’armatore, del patrono, e del capitano e de’ marinari furono ben definiti dalla legge; dalla quale trovo considerati anche i casi di forza maggiore. Il cambio marittimo fu regolato con norme tuttavia in uso oggidì. Nelle leggi romane era ovvio si riflettesse la statolatria; e difatti le navi dei privati potevansi sempre per legge requisire a servizio del Principe qualunque fosse il rango sociale dell’armatore. Anche le spiagge furono oggetto della sollecitudine dei Romani ; i quali non dimenticarono di comminare pene severe per chiunque coH’accendere falsi fuochi la notte inducesse le navi in perdizione. La solenne pace Romana che ben si può paragonare alla pace britannica della quale gode la stirpe Anglo-Sassone, fu qualche volta turbata sulle rive del Mediterraneo nella contesa per la porpora che segnò la morte di Nerone; e fu sempre o quasi tenuta aperta la guerra alle frontiere dell’impero. La marina di guerra in cui l’ordinamento di Yipsanio Agrippa rimase lungo tempo intatto, non fè servizio nel Mediterraneo che di parata per le feste della casa Giulia, o di trasporto nelle mosse militari di Yespasiano e degli altri Imperatori Flavii; essa figura nella catastrofe di Pompei, allorché la squadra di Capo Miseno, capitanata da Plinio accorre al ricupero di persone e di robe; vi muore ascendendo le falde del Yesuvio, il Prefetto; è cosa che tutti sanno. Come pur tutti sanno le feste marittime, tanto care a Caligola, a Claudio ed a Nerone nel golfo di Na-