della Marina Militare. 23 (navi molto lunghe di modello cipriotto), i trasporti dei cavalli e le altre navi lunghe che in tutto salivano a 8000: l’armata era dunque numerosissima, anche troppo numerosa; era divisa di lingue, di stirpi, e certo d’interessi. Le navi si-donie eran giudicate le migliori e più poderosamente armate. Le diverse squadre onde componevansi le forze navali si recarono alla spicciolata nel golfo di Salonicco; là si riunirono. Nel decennio di preparazione persiana, i Greci non erano stati colle mani alla cintola; nè certo erano mancate loro le più minute e preziose informazioni, stantechè gli armamenti del Re avevano a teatro le colonie elleniche in frequentissimo contatto intellettuale e morale colla madre patria. Sappiamo che tre navi furono spedite da Atene, da Egina e da Trezene a sorvegliare 1’ armata regia, mentre era al-1’ ancora nel golfo di Salonicco, che due vennero catturate dopo una caccia vigorosa ; la terza (era ateniese) si gettò in costa. Intanto tra il golfo di Salonicco dove stava l’armata persiana e il golfo (o per meglio dire il passo fra Negro])onte e la sponda orientale del golfo di Volo) dove le varie squadre greche s’ eran riunite, era stato dai Greci stabilito un servigio di vedette sulle alture come quello dei semafori moderni, sì che si risapesse prontamente ogni mossa de’ Persiani. La costoro armata non tardò a salpare i ferri per ' continuar la campagna ; mirando a bloccare il nemico essa diè fondo lungo la costa fra Sciato e Capo Sepias; ma il luogo non era opportuno perchè v’ era esposta al vento di levante che discende dai Dardanelli con violenza pari a quella della nostra bora d’Adriatico. I Persiani vi si erano distesi in otto linee d’ancoramento. Palesavasi così subito uno dei difetti dell’ armamento persiano, quello cioè del-l’eccesso di numero, invero sproporzionato allo scacchiere strategico. Il mal tempo sorprese l’armata all’ancora in quello spazio ristretto, 400 navi delle linee interne andarono in costa, altre misero sotto vela e presero il largo per ritornare più tardi a buttar un ferro in luogo meglio riparato. I Greci fino allora non s’erano mossi; ma a questo