della Marina Militare. 463 in Francia vigente, e considerata perfetta, è la copia del-F antica veneziana. Ricco d’ogni ben di Dio era l’arsenale eccellente ; accurato e scientifico lo studio dell’ architettura navale, come lo dimostra l’opera del celebre costruttore Vittorio Fausto. Mancò spesso pertanto alle navi veneziane la forza militare imbarcata, sì che dovettero ricorrere spesso ad arruolamenti di soldati mercenari. Indi quel rigore del codice veneziano di cui ho fatto cenno altrove, e che fu copiato poscia dalla Spagna, dall’Olanda quando si costituì a libertà, e dall’ Inghilterra. Severo il sindacato agli amiragli. Da Varna lungo la costiera d’Europa fino ai limiti del-l’Illiria passando per la forte posizione di Costantinopoli, ed in Asia da Trebisonda correndo senza interruzione veruna fino a Giaffa, distendevansi le costiere obbedienti al sultano dei Turchi Osmani cui (indirettamente però) obbedivano anche l’Africa settentrionale, le rive del mar Rosso e del golfo Persico. La potenza marittima dei Turchi aveva alcun che di somiglievole a quella di Spagna in quanto essa non era omogenea. Pure, e ciò malgrado, meno disperse delle spagnuole n’ eran le forze. Ed è per questo che mentre più d’una vittoria spagnuola non valse a stornar dal capo dei re cattolici il disastro politico, le busse che i Turchi toccarono non impedirono loro di conseguire il fine agognato della conquista di nuove terre altrui. Militavano in favore degli Osmani il comando assoluto ed obbedito sempre, ricco tesoro, stuoli di vogatori e di soldati che permettevano ai sultani di ricominciare campagne di mare anche la dimane di una sconfitta. Sentinella avanzata della cristianità contro la potenza turchesca era l’ordine Gerosolimitano di S. Giovanni, di cui ne’ capitoli precedenti ho narrato sommariamente le vicende. Da Acri a Cipro, poi a Rodi, poi in Roma, Tripoli e Malta, ebbe qui campo a costituirsi onninamente marinaresco e scuola eccellente d’ufficiali di mare, in special modo italiani e francesi. Le due gran guardie della cristianità erano Cipro e Can-dia, domini di Venezia, la quale riteneva ancora qualchè castello nella Morea, il Cerigo e le Isole Ionie.