152 Storia nenerale dalle insidie degli Arabi, fe’ tregua con gli Arabi stessi e lor divenne all’occorrenza amico. Il Pontefice, fin allora maestrato spirituale, si fe’ principe temporale ; ed insidiato da Longobardi e da Greci e da Saraceni predoni, si pose per via d’armamenti sulle difese, come a qualsiasi Stato temporale s’addice. Non è mio compito commentare il fatto; mi tocca dire piuttosto degli effetti marittimi della nuova forma di governo cbe il ducato Romano prescelse. Carlo, re de’ Franchi ed imperatore d’Occidente dopo ch’ebbe sovrapposto il dominio proprio a quello de’ Longobardi in Italia e papa Adriano 1 ci palesano, il primo nei Capitolari ed il secondo in una lettera ai suoi dipendenti, qual fosse l’ordinamento d’un’armata dell’YIlI secolo. Secondo fosse mestieri, il principe «lava la condotta del naviglio privato delle città marittime ai conti e governatori delle medesime. Ogni nave mercante si trasformava in guerresca; i marinari la portavano al suo posto di battaglia; le milizie feudali imbarcate combattevano. È così che a partire dalla marca di Spagna, che è la contea di Barcellona, fino alla marina di Terracina obbedivano diretta-mente all’ imperator d’Occidente le città marittime dell’ Impero e sussidiariamente quelle del Pontificato. I ducati greci di Gaeta, di Napoli, la città d’Amalfi e il duca longobardo di Salerno subivano la preponderanza dell’imperatore quando egli era forte, del Pontefice o degli Arabi a seconda dei casi. Narrare minutamente per disteso gli eventi marittimi del periodo in parola, qui non mi è concesso dal disegno di questo libro. E quantunque le marine italiche ordinate alla feudale riportassero spesso trionfi segnalati e tentassero snidare i Musulmani dalle terre nostre ed anche corressero ad offenderli nelle loro e ne ritraessero profitto, gloria e temporanea tranquillità, ciò non pertanto la talassocrazia tra il IX e l’ XI secolo (mi si conceda l’uso di questo magnifico termine greco) se è di Normanni sull’ Oceano è di Musulmani sul Mediterraneo. Corre sempre la distinzione fra la parte che compete alla pirateria, da quella che compete alla marina stataria, sebbene qualche volta nelle