274 Storia generale e la fiamma scade senza far presa sulla lamiera e sulle cuoia. Gli assalitori con maggior vigoria rimontano in alto, i soldati per la scala scendono, i marinari ai cavi e catene si abbrancano, questi e quelli sovrastano dal Castello al Torrione, combattono con le picche, con le spade, coi pugnali. Alcuni arditissimi saltano in mezzo alla piazza nemica : primo di tutti un crociato lieghese, appresso un giovinetto frisone armato di manfanile a catene di ferro ; costui arrandeila nella calca lo strumento fatale, e scatena le ossa di quanti tocca, rovescia tra gli altri l’altiero nemico, gli toglie la gialla bandiera, apre la strada ai compagni : e questi piuttosto colla forza dell’ardimentoso piglio, che delle armi, occupano il ballatoio, e cacciano dalla piazza alta i nemici. La bandiera della croce è spiegata sul-l’asta del Torrione appunto in quella che il combattimento più feroce e più tetro ricomincia nelle camere e negli androni inferiori. Dentro la miscea confusa di Cristiani e Sa-racini, fuori il maglio alle porte, sotto il fuoco ai palchi : sembrava che dovesse il Torrione tutto intiero di presente piombare nell’abisso delle acque. Se ne sgomentarono gli Egiziani che contrastando alla cieca, per veder meno, più immaginavano grande il pericolo : perduti d’animo deposero le armi, e poco stante un centinaio di Egiziani avanzati alla strage, che non avevano voluto gittarsi a nuoto cogli altri alle finestre del fiume, cedettero il dominio di quel fortissimo propugnacolo ai vincitori cristiani. « Grandi gli effetti della vittoria. Avvilimento e quasi disperazione del nemico, aperto e facile ripasso per navigare all’ insù con grossi bastimenti, morte improvvisa del vecchio sultano Saffadino attribuita pur dai cronisti moslemici al gran dolore di questa perdita, e divisione d’imperio tra i figli del defunto, i quali a nome del padre governavano allora le maggiori provincie. Il primogenito Melec-Camel fu salutato al Cairo sultano di Egitto, l’altro Scerif-Eddin ebbe a Damasco il dominio della Siria : ambedue nondimeno si unirono contro i Crociati, sapendo che in quella guerra dovevano correre la stessa fortuna. I nostri cronisti danno a Melec-Camel per antonomasia il titodo di Soldano, a Scerif-Eddin il nome più dolce di Corradino. Il Yitriaco