della Marina Militare. 145 mescolanza si sarà fusa prenderà fuoco. È per questo che noi consigliamo di gettar sempre i giavellotti prima del sorgere o dopo il tramonto del sole. 6. Ora ecco come si fa l’olio di zolfo. Si prendono quattro once di zolfo, si macinano sopra una tavola di marmo, si riducono in polvere, si mescolano con quattro once d’ólio di ginepro e si collocano in un vaso fino a che la mescolanza cominci a distillarsi. 7. Altra maniera di preparare l’olio di zolfo. Prendete quattro once di zolfo brillante e cinquanta torli d’uovo sbattuti insieme; fate scaldare a fuoco lento in una padella di ferro. Quando la mescolanza prende fuoco, si inclina la padella e la parte che cola è l’olio di zolfo desiderato. 8. Ecco un’ altra specie di fuoco colla quale si può, quando si voglia, incendiare le case nemiche del vicinato. Prendete della pece liquida, del buon olio d’uova, dello zolfo tritato, un’oncia per ciascuno. Mescolate il tutto, agitate e collocatelo sopra alcuni carboni ardenti. Ben mescolati che sieno questi ingredienti, aggiungerete a tutti circa un’oncia di cera vergine per fame una specie d’impiastro. Quando vorrete servirvene prenderete una vescica di bove gonfiata ed avendovi fatto un foro, la riempirete della mescolanza, poi la tapperete con della cera. La vescica essendo stata accuratamente unta con l’olio, accenderete una bacchetta di legno di carabo che è il più adatto a quest’uso, e l’introdurrete dal foro nella vescica. La vescica dopo essere spogliata dai pannilini che la avvolgevano ed accesa, la collocherete, in una notte nella quale tirerà vento, sotto il tetto del vostro nemico. 9. Ovunque il vento alimenterà la fiamma, l’incendio si propagherà e se vi si getta sopra dell’acqua, si innalzeranno delle fiamme pericolose. 10. Col pretesto di trattare la pace, si manderanno ai nemici degli uomini portatori di bastoni perforati e riempiti della composizione seguente. Prendete della sandaracca e del buon tartaro, una libbra per ciascuna qualità; fate fondere in un vaso di terra il cui orifizio sia stato chiuso. Allorché queste materie sono fuse, tu aggiungerai una mezza libbra d’olio di lino e d’olio di zolfo. Si metterà allora il vaso contenente la mescolanza nello sterco di capra per lo spazio di tre mesi, avendo cura di rinnuovare lo sterco tre volte al mese. 11. Ecco un fuoco che inventò Aristotele quando viaggiava con Alessandro nelle regioni scure, volendo produrvi in un mese ciò che il sole fa in un anno, coll’ aiuto d’una sfera d’oricalco. Prendete : rame rosso una libbra; stagno, piombo, limatura di ferro una mezza libbra per ciascuno. Avendo fuso questi metalli se ne formerà una placca larga e rotonda in forma d’astrolabio. La ungerete colla composizione seguente per dieci giorni e lascerete seccare : ricomincerete due vgjjte di seguito. La composizione accesa brucia un’ annata intiera senza estinguersi; essa potrà durare ancora più d’un anno. Voi potete ungerne un oggetto qualunque e lasciarlo seccare : che una scinto