della Marina Militare. 143 APPENDICE AL CAPITOLO VI. IL LIBRO DEI FUOCHI ili MARCO GRECO Marcus Graecus, autore citato dal Porta e dal Cardano, scrisse il Libro dei fuochi. Incerta è la data della sua nascita, ignoti gli eventi della sua vita. Parecchi argomenti fanno supporre che egli componesse il suo trattatello di pirotecnica nel IX secolo. La traduzione dal latino barbaro di Marco Greco è del signor M. A. Poisson e la ricavo dal numero dell’ 11 aprile 1891 delle Revue Scientifique, ebdomadario parigino. Il lettore vedrà che dal libro di Marco Greco il composto meccanico di carbone, zolfo e salnitro era già in uso, quantunque questo composto ancor non fosse la polvere da sparo d’oggidì. Il petardo ed il razzo trovano nel libro di Marco Greco la loro ricetta. Gli Arabi lo conobbero, perchè è citato nell’XI secolo dal medico Mésué saraceno. Marco Greco seppe probabilmente 1’ arabo, perchè nel barbaro latino onde si è servito, sono inserite talune parole arabe, fra le altre alquitran, donde noi abbiam tratto il nostro vocabolo catrame. Un manoscritto del XIV ed uno del XV secolo, appartenenti alla Biblioteca Nazionale di Parigi, son quelli che il Poisson consultò per la versione testé pubblicata. Infine il libro di Marco Greco ci insegna che l’alcool fu inventato assai prima che vivesse Arnaldo di Villanova, il quale per cagione di quella scoperta attribuitagli fu tenuto per uno dei massimi benefattori del genere umano. Ricordi il lettore il soprannome di acqua della vita rimasto al celebre cordiale da lui preparato. Libro dei Fuochi di Marco Greco. 1. Qui comincia il Libro dei Fuochi, opera di Marco Greco, nel quale si troveranno per distruggere i nemici tanto sulla terra che sul mare dei mezzi meravigliosi dei quali ecco il primo.