della Marina Militare. 471 ragione) non stimava convenientemente armate di combattenti le navi e le galere veneziane, al solito scarse di soldati, e voleva mettervi a bordo un rinforzo di 25 uomini suoi, perchè' gli Spagnuoli avevano soldati d’avanzo. Cappello rifiutava accettarli. Altro non rimase al D’ Oria che mandar alla bocca del golfo d’Arta 6 galere per insultar a cannonate d nemico e così tentare di snidàrvelo. Barbarossa ne mandò fuori altre 6 delle proprie (26 settembre) e la piccola fazione assunse colore di torneamento navale. La sera, levatosi il grecale, D’ Oria lasciò il blocco e fece rotta per Santa Maura e diè fondo all’ alba sotto a Capo Ducato presso l’isola della Sessola. Ve lo raggiunse nell’ ore antimeridiane Barbarossa con tutte le forze messe a gruppi di squadre finché fu nell’acque strette, in mezzaluna quando fu al largo. D’Oria salpò, e fortunatamente il vento saltò agli scirocchi, il che gli permise di porre in linea anche le navi veliere. Lo schieramento del D’Oria fu il seguente : dalla parte di sopravvento col fianco destro presso a terra, per quanto la pescagione lo permetteva, la squadra delle navi Veneziane guidate dal Condulmiero, poi le galere .Romane, e poi le Veneziane del Cappello, poi le Imperiali del D’Oria; al-1’ estrema sinistra le navi Spagnuole governate da Franco D’Oria suo congiunto. L’armata della Lega non solo difettava di coesione militare, ma pur anche di coesione architettonica. Le due squadre veliere lungi dal contribuirle forza, le procuravano debolezza. Barbarossa era uscito dal suo nido dell’Arta a controvoglia, obbedendo ad un comando di Solimano speditogli da un eunuco; narrasi che dicesse a Salik ed a Tabak suoi vice-amiragli : « Andiamo dunque a combattere, poiché questo mezzo uomo ce lo impone. » Pur da scaltro capitano qual’era, studiata la situazione, s’avvide subito che portando la sua armata, composta esclusivamente di galere tra la terra e la squadra di Condulmiero, questa sarebbe stata se non assolutamente distrutta, certo assai compromessa. Manovrò dunque a seconda; e quando alla brezza del mattino sottentrò verso il meriggio la calma (effetto noto della stagione presso alla costa e quando non domina vento stabile)