della Marina Militare. 421 Crescenzio romano e capitano di galera delle Somme Chiavi e del cavaliere comasco Pantero Pantera, autore di quell’aureo libro che s’intitola L'Armata Navale, descriverò la nave veliera e quasi embrionale del 1450 e la galera dell’ istesso momento architettonico-storico ; non dimenticando far osservare che la galera dal 1450 al 1769 non subirà la minima mutazione, mentre il galeone del 1450 migliorerà gradatamente fino ad essere il vascello veliero a tre ponti del 1850, dall’ antenato suo diversissimo. Parla il cavaliere Pantero Pantera: « I vasi che veleggiano con la quadra (vela così nominata dalla forma che per lo più è quadrata) sono maggiori di tutti gli altri, e siccome sono differenti di forma, così hanno anche diversi nomi e sono questi : « La nave, il galeone, 1’ urea, la marsigliana, il bertone, la germa, la maona, il caramussalino, la palandria, la caravella, la saeltia, la polacca, lo schirazzo. « Questi stessi sono anco chiamati, e particolarmente le navi, col nome della patria o della provincia dove sono state fabbricate, come le ragusee, le biscagline, le valen-ziane, le genovesi, le inglesi, ed altre simili, o col nome di qualche santo preso per loro protettore. « Le navi chiamate con questo nome generico sono di forma grossa nella parte della prora e dei fianchi, ma si ristringono alquanto alla poppa, la qual di dietro resta di forma piatta. Sono alte così nel corpo come nell’ op'ere morte, cioè nei castelli della poppa e della prora, hanno due o tre coperte secondo la grandezza, che sono come tanti solari o palchi posti uno sopra all’ altro. « Nella prima coperta, cioè in quella che è più vicina al fondo sopra la carena, si mette la mercanzia ed altra roba. Nella seconda si tiene l’artiglieria, e si accomodano i cavalli con altre cose simili. Portan le navi da tre mila fino a dieci mila salme di peso, e tra tutte pare che le ragusee sian le maggiori stimate. Portano da sette a dieci vele, e più e meno secondo la disposizione e forma che hanno; e le vele, come si è detto, sono quadre, eccetto che una q due che si adòprano alla latina come diremo più basso.