della Marina Militare. 487 sfuggito al disastro delle Gerbe, come Don Alvaro di Bazan marchese di Santa Cruz. La squadra propria al regio stipendio e parte della spa-gnuola, F ebbe il ¡principe Giannanclrea D’Oria, noto per maestria marinaresca, scampato aneli’ egli miracolosamente alle Gerbe, erede delle qualità del principe Andrea, ma altresì delle costui gelosie per Venezia. Godeva del favore del Re nella misura istessa in cui Andrea D’ Oria aveva goduto del favore di Carlo V. Le galere di Spagna s’incontrarono in Messina nel settembre del 1B71 in numero di 81 ed accompagnate da 20 navi cariche di 8000 soldati, di 1700 marinari, e di 6200 remieri, con 51 galere italiane, ma sotto regia bandiera, la maggior parte fornite da Giannan-drea; raggiunsero quest’ armata italo-spagnuola 105 galere, 10 navi e sei galeazze veneziane, 12 del Papa (e con queste vi erano le toscane) 3 di Savoia, 3 di Genova e 3 di Malta. Dallo specchio del personale, quale lo trovo in tutti i libri contemporanei, riscontro che le navi regie erano benissimo guarnite di soldati; ma che povere ne erano le veneziane, solito malanno. Queste erano comandate da Sebastiano Venier, capitano generale, e da Agostino Barbarigo provveditore di S. Marco, 11 che vale quanto dire suo luogotenente. Sebastiano Venier era invecchiato nell’esercizio dell’avvocatura e delle cariche civili; non così Barbarigo, che aveva altra volta servito sul mare. Marc’Antonio Colonna romano governava i Pontifìci. Era uomo sott’ ogni riguardo meritevole. Il conte Andrea Provana di Leiny comandava le galere di Savoia. In tutto la lega disponeva in linea di battaglia di 207 galere, di 30 navi e di 6 galeazze con un totale di 1815 cannoni. Il personale componevasi di 28,000 soldati, di 12,920 marinari e di 43,500 remieri. L’armata fu divisa in tre squadre contrassegnate da tre diverse bandiere. La squadra azzurra fu di 61 galere. Nel centro la Reale di Spagna con Don Giovanni ed il Consiglio a bordo ; a dritta la Capitana di Roma, a sinistra la Capitana di Venezia, poi a destra la Capitana di Savoia, a sinistra quella di Genova, poi le altre in modo da formare una compatta