della Marina Militare. 485 Gli avvantaggiati, le maestranze, i timonieri e gli ufficiali avevano due razioni, i parte e mezzo ne avevano una e mezza. Quando c’ erano pochi viveri si falcidiava la razione. La ciurma aveva 30 once di biscotto il giorno, e la domenica e nelle grandi feste si dava loro un’ insalata, che ancor si mangia nel Genovesato e che si chiama cappone magro. Yino non ne avevano che a Natale, a Pasqua, al Corpus Domini ed alla Pentecoste. Era pertanto nell’ arbitrio dei capitani di migliorare il vitto della ciurma con qualche poco di minestra di fave. Nella razione giornaliera dei condannati ai lavori forzati rimane il vestigio delle pietanze delle ciurme. Difficile era, come ognuno comprende, il tener pulito il remeggio, perchè la ciurma faceva parte de’ suoi bisogni al banco ov’ era ammagliettata. Se i remi erano fornellati gli uomini uscivano fuori lungo il remo a far la cacca ; quanto alla piscia la facevano dov’ erano, e tutto il sudiciume scendeva in mare da una quantità di ombrinali. I sedici dipendenti del-l’aguzzino lavavano a gran buglioli d’ acqua il luogo dove stava la ciurma. Questa era riparata la notte da una forte tenda di arba-gio, disposta a piovente come la così dotta tenda d'inverno delle navi di guerra d’ oggidì. Il freddo era il gran nemico delle galere, ed una delle cagioni dello sverno; nè infrequente il caso che i galeotti morissero di freddo. Sulle navi, e sui galeoni invece, le cui navigazioni eran lunghe, la difficoltà di serbare l’acqua senza che putrefacesse e la non minore difficoltà di stivare buone vettovaglie, ingenerava le febbri tifoidee (che gli autori spa-gnuoli chiamano calentura) e lo scorbuto. Tanto sulle navi che sulle galere la pulizia fu per molti secoli ignota. L’igiene navale non spuntò che tardissimo. Le galere Capitane, Reali o Padrone avevano la poppa ornata di enormi e ricchi fanali : il colore usuale dello scafo fin dal 300 era il rosso. La bandiera portavasi a poppa infiorita ad un’ asta. Al sommo dell’ albero maestro sventolava lo stemma nazionale ed in cima dell’ antenna un gagliardetto. La dotazione di una galera in fatto di strumenti scienti-