346 Storia generale luzione disperata era fuor del possibile, non potendo la popolazione intera possibilmente parteciparvi. Abbandonare così la patria era un’onta, non c’era che un partito solo: perire con essa o per essa. Gli alleati si chiarirono inflessibili e il governo decise di seppellirsi sotto le rovine della città. Tutti corsero alle armi, e coloro che non votavano la persona alla patria offrivano una parte delle sostanze, abbandonando i crediti, inviando denaro al tesoro, fornendo galee, o sottoscrivendosi per la paga dei marinari. 11 Doge diè l’esempio, inviando al .tesoro l’argenteria e impegnando le proprie rendite. Il clero contribuì non solo colle proprie ricchezze, ma colle persone. Tutti i chierici validi, eccetto i frati minori, impugnarono l’armi. Quattordici galee ed il mantenimento di cinque o sei mila uomini furono il risidtato di queste generose sotto-scrizioni. Si vide un mercante pellicciaio, Bartolommeo Parata, incaricarsi di pagare mille soldati ; il farmacista Marco Cicogna fornire una nave; semplici artigiani come Marco di Mezzo, Niccola Rinieri. Natale Tagliapietro, Pietro Pen-zino, mantennero cento e diieceiito uomini; altri, come Donato di Porto e Marco Orso, fornirono una nave ed il soldo di tutta la gente. Ma come vi furono questi nobili esempi, un uomo appartenente ad una di quelle illustri famiglie la cui origine si confondeva con quella della Repubblica, ad una famiglia. che aveva fornito dogi a Venezia eel una regina all’Ungheria, il discendente del vincitore di Tiro, insomma un Morosini, si vide profittare dei pericoli che minacciavano la patria per decuplare la sostanza, comprando case a vii prezzo colla scusa che se lo Stato periva egli non voleva esserne coinvolto nella rovina. Il Gran Consiglio per dare maggiore sviluppo ad uno zelo che si segnalava già per tanti sforzi generosi, emanò un decreto col quale annunziava che avrebbe ricompensato coloro che avessero mostrato maggior devozione; gli stranieri avrebbero potuto essere ammessi ai diritti di cittadino, ed ai cittadini non nobili sarebbero state accordate pensioni. Infine, i trenta cittadini che si fossero distinti sopra gli altri dovevano essere ammessi nel Gran Consir/lio