268 Storia generale voce di Papa romano, stratto dalla nobilissima casa Savella, presero le armi anche i Romani in gran frotta, pedoni e cavalieri, sotto la condotta del principe Jacopo Conti, cugino di papa Innocenzo, il quale per la insigne vittoria già riportata in Sicilia contro Marquardo nei campi di Monreale aveva ricevuto, per investitura del re Federigo la ricchissima contea di Andria. « Jacopo Conti prese seco le milizie papali, i crociati delle prOvincie, l’esercito numeroso e pieno di nobiltà, mandò di vanguardia Pietro Annibaldesco conte della Molara ad imbarcarsi nel porto di Civitavecchia sopra le navi quivi apparecchiate : egli col grosso delle genti e la cavalleria tirò per terra sino a Brindisi, ove erano le navi d’ Ancona per condurlo in Oriente. « Insieme ai crociati romani partirono per Terrasanta : Pelagio Galvani, spagnuolo, vescovo d’Albano e Roberto Cur-zone, inglese, del titolo di Santo Stefano al monte Celio : ambedue ugualmente illustri per 1’ alta dignità, ma di costume tanto diverso che appunto nella disformità dell’uno dall’altro sta la ragione dei successi felici ed infelici della spedizione. L’inglese, gran personaggio,. dotto e prudente, si adoperò bene nel suo carico ; amato ed ubbidito al campo meritò che le sue lodi fossero per unanime consenso degli scrittori trasmesse alla posterità : lo spagnuolo, indiscreto, arrogante, caparbio, e quasi folle, non ebbe pace, afflisse il re di Gerusalemme, e dette occasione a quei disordini onde il frutto dei più belli acquisti andò perduto. Il primo animando i soldati alla battaglia di fronte ai nemici morì come martire, invocato e compianto da tutti i crociati; il secondo, lacerato alle spalle dalla pubblica indignazione, visse lungamente col biasimo degli scrittori, e le rampogne del Pontefice. « Intanto che i Romani navigavano, Giovanni di Brienna, re di Gerusalemme, si apprestava per incontrarli in Egitto. Egli e i suoi baroni vagheggiavano grandemente il disegno fatto in Roma di prima assalir Daniiata e di conquider colà la potenza del Sultano al fine di poter più facilmente ripigliar Gerusalemme e mantenere il possesso. Damiata sorgeva alla marina d’ Egitto sulla destra sponda del mag-