TAO LO PA RU TA. XVII Tiglio di fcriver le hiftorie, vaca quefto luoco , nel quale è neceifario far elettione di un altro , affine che fi attenda ad opera così importante . Però L’anderà parte che de prefenti fia fatta elettione di un nobil noftro atto & fufficiente a fciver la HISTORIA DE’TEMPI PRESENTI, & particolarmente di QUESTA REPUBLICA con TUTTE LE CON-D1TIONI contenute nella PARTE de* 13. Marzo 1577. con le quali fu eletto il predetto £. ALVISE CONTARINI Cavaliere. ELETTO Í. PAOLO PARUTA. XX. In vigor di quello decreto dovendo egli adunque fcrivere in LIN- r _ o 0 GUA LATINA le cofe della Repubblica dal tempo , in cui il Cardinal PIETRO BEMBO terminò la fua narrazione , cioè dall’ anno M. D. XIII. in cui Leone X. fu efaltato al fupremo governo della Chiefa , diedefi con aifidua e indefefia attenzione a raccogliere dalle pubbliche e private memorie tutti que’ lumi , che giudicò neceflarj per non inciampare in errore , e per non omettere cofa alcuna , che degna foiTe della ricordanza de’ pofteri . Erafi egli fino a quel tempo eflercitato nella volgar lingua; ma ora che gli convenia di valerfi della latina , non trafcurò la lettura e lo ftudio de’ migliori libri , onde anche in quella parte riufcifle 1” Opera fua , qual egli defiderava , e Puniverfale efpettazione avea di già concepita. Scrive (a) il tante volte citato Niccolò Craflò, che la STORIA LATINA del PARUTA giunfe fino al QUARTO LIBRO , ferirla con fomma gravità , e fu lo ftile di quella di Saluftio : e tale da potere ftarfene a fronte agli antichi medefimi . Plura quoque J,iugularis ingemi , & plurimarum vigiliarum monumenta edenda reliquit , inter quae eminent praccipue QUATUOR PRIMI VENETAE HISTORIAE LIBRI LATINA LINGUA j eximiaque gravitate , & quod magis mireris , /tri[io , pla-veque Salluftiano flilo perJlriSii , qui vcl ipfam provocare antiquitatem facile pof-fent . Se il giudicio del CraiTo in quefto particolare fia ben fondato, potrà ognuno da perfe afiicurarfene conia lettura del PRIMO de i QUATTRO LIBRI della STORIA LATINA del PARUTA ; il qual PRIMO LIBRO , che folo forfè è fopravanzato , fi può veder manoferitto in un codice cartaceo in foglio, efiftente nella infigne libreria de’ Monaci Benedettini di san Giorgio maggiore , dove per la fingolar gentilezza del P. D. Licinio Martinoni , dignifllmo Cuftode della medefima libreria > mi è ftato permeilo di leggerlo ed efaminarlo ; e da effo comprefi , che quando l’Autore fi determinò a fcrivere la fua Iftoria in lingua Italiana , trafportò in ella quafi di parola in parola quello che prima ne avea fcrit-to latinamente ; e dal cominciamento che qui ne reco , fe ne potrà fare un picciol rifeontro . PR AE- (<*) E¡o¿. Venti, lo. cit.