392 Storia generale Soddisfatto del suo cannone il Sultano ne ordinò uno di doppia mole ; la palla erane di pietra e pesava 1200 libbre. Il barone di Buzenval che lo vide ai Dardanelli qualche secolo più tardi, dice che un sarto fuggito per debiti vi ste nascosto dentro tre giorni. Cinquanta paia di bovi ne trascinavano il carretto e 700 uomini erano adibiti al suo servizio. Era stato gettato nella città di Adrianopoli, dove Maometto II aveva radunato l’esercito col quale intendeva carpire ai Greci la capitale dell’impero. Il venerdì susseguente alla Pasqua che cadde il sesto di aprile dell’ anno 1453, Maometto comparve coli’ esercito sotto le mura di Costantinopoli, che circonvallò dalla banda di terra. L’immane cannone fu collocato prima davanti alla porta Caligaria, poscia davanti all’ altra di San Romano che ancor si chiama Top Kapù (in turco porta del cannone). Ai suoi fianchi eranvene altri due minori. Quantunque il grosso cannone sparasse otto colpi al giorno, in breve scoppiò, procurando la morte ad Orban suo fonditore; riattato, riprese il tiro. Indebolì certo la muraglia, ma a diroccarla contribuirono assai più 14 batterie di pezzi più piccoli e di grosse baliste che lanciavano sassi, verrettoni e frecce. I Turchi erano circa 250,000. Al centro stava il Sultano con 15,000 giannizzeri ; nel Bosforo l’armata di 18 galee a tre remi per banco, di 48 a due, di 25 caicchi e di 300 legni più piccoli; in tutto 400 vele. Era stata costruita dall’ amiraglio Balta Oglù nell’ inverno precedente in un seno del Bosforo, che ancora nominasi porto di Balla Oglù. Il proto-vestiario Franza, che fu l’istoriografo dell’ assedio, ci dice che, redatto da lui per ordine dell’ imperatore Costantino il ruolo di rivista, questo comprendeva 4973 difensori greci, e 2300 forastieri, fra i quali 300 genovesi guidati da Giovanni Giustiniani, spedito con due galee al soccorso della città. Lo storico Duca segna 500 genovesi. Il Bailo di Venezia ritenne a difesa della città le navi venete reduci da Azof e da Trebisonda e la flotta cristiana in porto sommava in tutto a 3 galee genovesi, ad una spaglinola, ad una francese, a 6 candiotte ed a 3 veneziane, dunque non più di 14 scafi. L’artiglieria dei Greci non era nè molto potente nè molto numerosa. Il 15 d’aprile la fiotta