56 Storia generale gliersi. In una memoranda campagna invernale, Mileto ed Alicamasso furono assediate e sforzate dall’ esercito, e la squadra nemica si sfasciò cóme per incanto senza che le triere di Alessandro avessero • fatto nulla per disastrarla ; esse si accontentarono di catturarne alla spicciolata le navi disperse. Vincitore di Dario nell’angusta pianura d’Isso, Alessandro potè liberamente dar termine alla parte marittima del suo disegno (che era la completa esclusione degli asiatici dal Mediterraneo) con l’assedio di Tiro, con la sottomissione deda Fenicia e con l’agevole conquista dell’ Egitto. E nella sottomissione delle città fenicie -— pruni negli occhi degli Elleni — che ad Alessandro occorse davvero 1’ armata. Principale suo lavoro fu l’assedio di Tiro, la rivale di Siracusa. Il duello doveva essere mortale e lo fu. Tiro giaceva sovra isolotto fronteggiante la umile borgata di Sur ; era fortificata, armata, munita di una bella squadra sfuggita alle diserzioni ed alle capitolazioni. Alessandro radunò a Saida ed a Beirut quante navi potè e formata una squadra su cui pose forti guarnigioni d’opliti, ne pigliò personalmente il comando e se ne valse per assediare prima con gli approcci e colla fame, poscia con la scalata la celebre repubblica marinara, cui l’eroismo più fiero non valse a salvare. La città fu espugnata e, se non distrutta nei caseggiati, rumata per l’eternità colla vendita al mercato del popolo tutto. Così la Grecia non ebbe più a temere una rivale mercantile orientale ; Alessandro !’■ anno di poi glie ne fabbricò ima, ma greca' in ogni fattezza. E la moderna Alessandria, il porto di sbocco dell’ Africa e dell’ Asia meridionale, l’emporio del Sudan e dell’ Egitto, la città commerciale che non conoscerà mai decadenza, finché rimarrà il Mediterraneo, di cui è d porto privilegiato per cagione ded’ opportunissima giacitura. La conquista dell’Asia dall’Anatolia al Kanato di Bokkara ed alle sorgenti dell’ Indo non chiese intervento di navi. Ma. nello stato maggiore ded’ uomo che, a detta di Voltaire fondò più città di quante ne distruggesse, figurò Nearco, il marinaro. Questi che fu una fra le più geniali imperso-nazioni del navarca elleno, costruì sulle rive del Sutledge