della Marina Militare. 353 dato con 12 galee incontro ai convogli di viveri die si attendevano dall’ Istria e dalla Puglia. Il blocco era ormai stabilito. La flotta genovese si era assottigliata, perchè B galee, sorprese dal barchereccio, si erano arrese. Gli assediati mancavano di viveri, ma risoluti a resistere, obbligarono i Chioggiotti a uscire dalla città. Un convoglio di viveri che Ferrara mandava a Venezia, cadde in mano dei Genovesi, e un. altro ne fece entrare in Chioggia nella notte dal 14 al 15 aprile Gaspare Spinola. Intanto a Venezia giungevano le navi cariche di viveri dall’Istria. Giustiniani, invece di scortarle, si era diretto verso la Puglia, mentre una divisione, sotto gli ordini di Enrico Dandolo, sorprendeva la città di Grado, dominio del patriarca di Àquileia. Giustiniani ebbe avversa la sorte ; a Manfredonia fu rotto e catturato dall’ armata di Maruffo. Ai primi di maggio Matteo Maruffo, rinforzato da alcune galee di Zara, fu in vista di Venezia. Si presentò successivamente a tutti i passi, che trovò ben asserragliati, tentando inutilmente d’incitare i Veneziani a battaglia. Il 26 Pisani si allontanò dalla riva con 26 galee, ma vi ritornò pochi giorni dopo. Intorno a Chioggia si combatteva tutti i giorni, ma cominciavano di nuovo i viveri a mancare. Un convoglio di 80 barche, spedito da Francesco Carrarese, fu intercettato dal barchereccio veneziano. I Genovesi ridotti agli estremi, demolirono le case di Chioggia e costruirono barche con i legnami delle case stesse, colle quali intesero a superare la palafitta ed allacciarsi con le galee di Maruffo. Pendevano le sorti della campagna piegandosi favorevoli a Venezia nonostante l’arrivo di Maruffo quando lo Spinola propose al Doge di rendergli Chioggia a condizione che l’armata genovese potesse uscire liberamente: i Veneziani esigettero che gli assediati si arrendessero ; non restò a questi altro partito che farsi strada attraverso le schiere nemiche. Avevano intelligenze nell’esercito che li bloccava, composto di stranieri assoldati da Zeno e che chiedevano nuovamente un raddoppio di paga ; ed il 15 giugno, mentre in mezzo al campo in tumulto Zeno cercava di persuadere i soldati, vide 23