258 Storia generale San Luigi parte per la crociata d’Egitto da quel porto di Aigues Mortes che egli a spese sue té ripulire e scavare e cingere di mura. Sia per obbligo feudale, sia per speciali contratti di noleggio le città provenzali gli forniscono l’armata. Vinto a Mansura, sostenuto prigione, ritorna in patria il Re per tentare la crociata di Tunisi nel 1270 ove morte il colpisce. Noi incontriamo nel 1258 a San Giovanni d’Acri i Veneziani e i Provenzali uniti in mirabile accordo contro i Genovesi, il che prova la rivalità che per ragioni di commercio già animava Genova e la Provenza. Quando poi nel 1263 Urbano IV pontefice, offri a Carlo d’Angiò la doppia corona di Napoli e di Sicilia, al suo trionfo non fu alieno certamente l’aver egli a disposizione le risorse navali della Provenza. Due anni dopo Carlo d’Angiò doveva recarsi a Roma dal Pontefice per riceverne l’investitura ; il comune di Pisa e quello di Genova avevano fornito il re Manfredi di tale armata che unita alle sue constava di 80 galee. Ebbero missione di non lasciare sbarcare il Principe francese, il quale pigliò la via di terra tenendo l’armata pronta per altra circostanza. Come tutti sanno Carlo d’ Angiò conquistò il doppio reame, si fè capo dei guelfi d’Italia, disfece Corradino erede di Manfredi e fondò nelle Dite Sicilie un reame che in sulle prime apparve sufficientemente compatto. Le forze marittime di questo reame e della Provenza le vedremo presto all’opera ; per ora basti che nel meditato assalto contro Michele Pa-leologo, egli aveva radunato una flotta di circa 80 galee quando scoppiò 1’ insurrezione siciliana che iniziò la bellissima guerra narrata ammirevolmente dal compianto Michele Amari e che si chiama la Guerra del Vespro. Prima di accingermi a trattarne mi si conceda ritornare anche lina volta lungo le coste del Mediterraneo occidentale e dipartendomi dal capo di Creus discendere giù giù e visitare le foci del Ter, Palamos, Barcellona, Tarragona, Tor-tosa, il porto ora interrato di los Alfaques, Peniscola, il Grao di \ alenza alla foce del Guadalaviar e, fermatomi al Capo Sant’ Antonio, di aguzzare lo sguardo verso grecale ove giganteggiano sull’acque azzurre IvÌ9a, Maiorca e Minorca.