!ORSnC8aCBB!SBBBnaB8Ei8Sra!!SCTOTSraOBOi^iHICDSaCS!CTOTCBCBC3SÌSOS3BC3IESraOìEMSOBO!OiinaCI Capitolo VI. Lo spostamento dell’asse dell’Impero. — I Barbari.— Il germoglio,delle marine sul tronco romano. — Normanni. — Arabi. PONTI ED AUTORITÀ: Jurien de la Gravière, op. cit. - Giomandes, Gesta dei Goti. - Gib-bon, Decline and fall eco. - P. Alberto Guglielmotti, Storia della Marina pontificia. - Green, A short history of thè English people. -Boyesen, History of thè Scandiiiavians. - A. Jal, Glossaire nauti-que. - Mallet, Northern antiquities. - Cotterrill and Little, Ships and sailors. - F. Corazzini, Sulla tattica navale. - Pardessus, Lois maritimes. Uno sguardo sulla carta dell’impero romano nello stadio della sua massima estensione, cioè quando Traiano il governa, palesa che Roma n’ è situata al centro. Essa è press’a poco equidistante da York, da Siviglia, da Costantinopoli, da Alessandria e da Odessa. Cotale giacitura geografica non fu ultima ragione del suo predominio; e fino a che le frontiere non furono varcate da quei popoli che l’orgoglio latino chiamò con generica voce Barbari, essa diè a Roma, nonché all’Italia, prosperità ; la sicurezza interna ed esterna dell’ Italia era ormai tanta, che la superficie della penisola era ridotta a parchi, a giardini ed a siti di delizia; invero la penisola era il gigantesco pomario della immensa urbe; alla terra non si chiedevano nè grani, nè altre civaie : fornivano ai bisogni della contrada la costa settentrionale d’Africa, da Capo