della Marina Militare. 339 laguna. Per penetrarvi dal mare, bisogna dunque superare uno dei sei passi che le isole lasciano tra loro ; e per navigare in questo stagno, bisogna seguire, senza vederle, le sinuosità dei canali con 1’ aiuto di rilevamenti. Il passo più settentrionale era quello delle tre porte a tramontana dell’isola di Sant’Erasmo, all’imboccatura della riviera del Sile, non praticabile che per piccole barche. A mezzogiorno dell’isola di Sant’Erasmo era un piccolo braccio di mare che la separa dall’isola del Lido. Essa forma, coll’ isola di Malamocco, il passo di San Nicola, allora ingresso principale del j)orto di Venezia. Le colmate ne hanno poscia innalzato il fondo siffattamente da non permetterne più l’ingresso alle navi grosse. A valle di Venezia è l’isola di Malamocco che ha più di sei miglia di lunghezza. Il jjasso che la separa a mezzogiorno dall’isola di Pellestrina si chiama Porto di Malamocco; è più profondo di tutti gli altri. All’altra estremità dell’isola di Pellestrina, un braccio di mare strettissimo correva fra dessa e quella di Brondolo, a spalle della quale giace la città di Chioggia, che dà il suo nome a questa bocca. Einalmente l’isola di Brondolo apriva colla punta del continente un sesto passaggio che le acque dell’Adige e del Brenta hanno più tardi insabbiato. Un canale principale, che tagliava la laguna per tutta la sua lunghezza, stabiliva la comunicazione interna fra Venezia e Chioggia. Da tale disposizione dei luoghi è facile immaginare quale terrore invase i Veneziani allorché dall'alto delle loro case, non avendo chiuso che un solo di questi passi, videro, sui primi di luglio, 17 galee nemiche presentarsi al passo del Lido, riconoscere le misure prese per difenderlo, bruciare un legno mercantile che si trovava fuori, costeggiare tutta l’isola di Malamocco, entrare nella laguna, passando fra quell’ isola e quella di Pellestrina, sbarcarvi alcuni manipoli, incendiarne il borgo principale, manovrare nelle lagune collo scandaglio in mano, e passar la notte di fronte a Chioggia. Il giorno dopo la squadra genovese uscì dalle lagune per il passo di Brondolo e veleggiò verso Dalmazia. La esplorazione era gravida di minacce.