¿61 Annali d’Italia. governo ; ed effa gli avea partorito un Figliuolo appellato Lucio Ce* ionio Commodo. Verfo quello fanciullo vedremo in breve, quanto continuafle 1’ amore e la beneficenza di Adriano Augufto. Al vedere {concertati i fuoi difegni per la morte di Lucio Elio , andò Adriano per qualche l’ettimana penfando a riparar quella perdita coll’ elezione di un altro Figliuolo ; e per buona fortuna de'Romani egli fermò il fuo guardo fopra Tito Aurelio Fulvio (o Fulvo ) Boionio Antonino, che era llato Confole nell’ Anno 120. E- (a)spartia-gli è chiamato Arrio Antonino da Sparziano (a ) . Giulio Capitoli- "drialio Ha~110 ( ^ ) gli dà i fuddetti Nomi, e vuole che Arrio Antonino foffe A- (b) Capito!, volo materno d’eifo Tito Aurelio. Conofceva molto bene Adriano tonila0 J,n'^e rare Virtù di queilo fuggetto , giacché egli era uno de* Senatori del fuo Coniiglio ; e però gli fece intendere il difegno da lui concepito di adottarlo per Figliuolo e SucceiTor nell’ Imperio, colla con-dizion nondimeno , che {tante Teifer effo Antonino privo di prole mafchile, anch’ egli voleife adottar per Figliuolo Marco Aurelio Vero, Figliuolo di Annio Vero , cioè di un Fratello di Sabina Au-gufla fua Moglie ; e Lucio Ceionio Commodo , che poco fa dicemmo nato da Lucio Elio Cefare, fanciullo allora di circa otto anni, perchè nato nell’ Anno 130. Fu dato tempo ad Antonino tanto da penfarvi, ed avendo egli poi accettata la favorevol’ offerta fattagli , e le condizioni prefcritte, Adriano Augujìo, la cui fanità andava di male in peggio , nel dì 25. di Febbraio fece la folenne funzione di dichiararlo fuo Figliuolo , con dargli il titolo di Cefare , e farlo fuo Collega nella Podellà Tribunizia, e nel comando Procon-folare. Ch’ egli ancora otteneffe il titolo d’ Imperadore lo ilimò il Padre Pagi : ma non ne abbiamo fufficiente fondamento. Prefentò Adriano queilo fuo nuovo Figliuolo al Senato con dire , che giacché la morte gli avea tolto Lucio Elio , ne avea trovato quefl’ altro , nobile, manfueto , e prudente, in età da non temere, ch’ egli o per temerità male operaffe , o per debolezza trafeuraffe gli affari. Parea pure , che 1’ elezione di un sì degno perlbnaggio avelie da tirarli dietro 1’ allegrezza e il plaufo d’ognuno: e pure che non può 1’ ambizione? Moltiffimi dell’ Ordine Senatorio, giacché cadauno afpirava a sì gran dignità, fe 1’ ebbero a male ; e fopra gli altri Ca-tilio Severo, già {lato Confole , ed allora Prefetto di Roma, che iì teneva in pugno l’imperio . Perchè quelli dovette lafciar tral-pirare i fuoi lamenti , Adriano gli levò quella carica prima del tempo confueto . L’ aver egli in tal congiuntura icoperta una tal contrarietà a’ fuoi voleri, con parergli anche per la fua malattia d* effe-