Anno C X C I I I. anni in varj impieghi civili e militari con riputazione, governate Provincie , ottenuto il Confolato in compagnia di Pertinace . Parlano differentemente de i di lui coftumi gli Scrittori, ( a ) facendolo (a'Uevodia-gli uni un avaro, altri un crapulone . Dione , eh’ era forte in collera KUS llb-*• contra di lui , giugne fino a dire , che fu dedito alla Magia . Convengono poi tutti in dire , eh’ egli era fommamente denarofo , e che con tal fiducia fi fece innanzi, per comperar l’imperio da chi volea venderlo . Entro il Quartiere de’ Pretoriani fi trovava anche Sulpiciano , ficcome ¿lift! , a queffo traffico . Andavano innanzi indietro fenfali , per vedere chi più offeriva -, ed era già a buon fegno Sulpiciano , coll’aver proineffo venti mila Nummi per tefta, che da alcuno fon figurati quattrocento Scudi Romani, o Filippi , ed a me paiono fomma ecceflìva . Ma reffò fuperiore Giuliano con prometterne venticinque mila , dicendo anche di averli in caffa , e con far conofcere a i Pretoriani, che facevano un mal contratto ac-eordandofi coll’ altro, il quale, ficcome Suocero di Pertinace, avrebbe faputo ben vendicarlo . Viva dunque /’Imperador Giuliano , gridarono allora i Pretoriani , tanto più inclinati a coftui, perchè prefe il nome di Commodo , e fi moftrò amico della di lui memoria . Dopo aver promeffo fecondo le loro iftanze di non nuocere a Sulpiciano , creò Prefetti del Pretorio Flavio Geniale , e Tullio Crifpino . Verso la fera s’inviò Giuliano alla volta del Senato, ( b ) fcor- (h)Lioi.jj tato più del folito da una copiofa masnada di Pretoriani, tutti in armi , come fe andaffero a battaglia per timore del Popolo . Allora i Senatori, ancorché in lor cuore deteffaffero queffo mercatante della Dignità Imperiale , e fra gli altri Dione fapeffe di non effere molto in grazia di lui , perchè caro già a Pertinace , e perchè in trattar varie caufe , avea aringato forte contra del medefimo Giuliano ; pure ognun d’efli accomodandoci al tempo, andò frettolofa-mente alla Curia . Comparfo colà Giuliano , parlò fenza giudizio , chiamando fe fteffo digmflimo dell’Imperio, dicendo d’ effere venuto folo, acciocché il confermaffero Imperatore , quando feco avea tante fchiere d’armi, e molti d’ eflì foldati nello ffeffo Senato , che poteano dar polfo a tali preghiere. Moftrò ancora di conofcere, eh’ efli 1 odiavano . Ciò non oftante fu confermato , e pafsò al Palazzo. Prima di cena fece dar iepoltura al corpo di Pertinace . Non avea detta una parola di lui nel Senato , e non ne diffe mai più per non difpiacere a i Pretoriani, Vuole Sparziano , eh’ egli cenaffè con della malinconia. Dione ali’ incontro , eh’ egli fi moftrò allegro , giocò ai dadi , e fece entrare in fua camera Pilade ballerino con altri Tomo I. Ppp buffo-