Anno LXXXVII. *59 do I’opinion di Pitagora, che fpacciò la trafmigrazion delle anime . Con tal perfùaiìone lprezzavano ogni pericolo, e iì efpo-nevano alla morte , fperando di rilorgere con miglior mercato in altri corpi. Alcuni Greci ( a ) diedero a i Daci il nome di Gerì, e fa) Dio i.6f. Goti ; e veramente iì trovano confulì preiio gli antichi Scrittori i nomi delle barbare Nazioni. Quel che è certo , Capitano d’effi Daci era allora Decebalo , uomo di rara maeltria ed accortezza nel ) mellier della guerra . E quelli, fe crediamo a Giordano ( b ) Scrit- i'b) Jcrdan, tore de’ tempi di Giufliniano Augufto , molli dall’avarizia di Do-tÌcfstap!iz~. miziano , rotta l’alleanza, che aveano con Roma, pafiarono il Danubio, e cacciarono da quelle ripe i prelìdj Romani ( c). Ap-{c) Sueto». pio Sabino , che il Cardinal Noris ( d ) crede più torto appellato Gaio ^apie!*' Oppio Sabino , perlbnaggio llato già Confole, e Governatore allo- (