Anno CLXVIII. àe fue Deità . Fece ancora quanti preparamenti potè , per ammaf-far genti , e per reclutare le quali disfatte Legioni. Rellò per un tempo ritardata la fua fpedizione dalla Pelle , tuttavia mietitrice delle vite umane ; ma finalmente in quell’ Anno egli lì molle da Roma in perfona con quelle forze, che potè adunare . Inlìnuò egli fegretamente al Senato , ertere necertaria 1* andata d’amendue gli Augulli , trattandoli di una guerra sì ilrepitofa , e di tanta ellen-iìone ; e quello fu decretato. Non fi fidava il faggio Imperador Marco Aurelio di mandar folo a cotaleimprefa il Fratello Lucio Vero, perchè ne avea già fperimentata la codardia (a ) ; e nè pur voleva lafciarlo folo in Roma, affinchè egli in tanta libertà maggiormen- WIQ e~ te non sommergertene gli eccelli, e crefcefle ilfuo difonore. Si mifero dunque in viaggio i due Imperadori( ma Lucio Vero con interna ripugnanza e difpiacere ) e pervennero lino ad Aquileia . Trovali nelle Medaglie ( b ) di quell’ Anno, che i due Augulli prefero (b) Mediob. perla, quinta volta il titolo d’ Imperadori. Non apparendo , che vit toria alcuna, di cui quefto titolo è indizio , lì folte per anche riportata contra de’ Mareomanni, improbabile non è , che fia con ciò lignificata quella, che Avidio Cafjio ebbe coi Bucoli, o lìa co i Pallori Egiziani, che lì erano ribellati. Da Vulcazio Gallicano ( c )ab-(c) Vulcat. biamo , che Caffio fi portò anch’ egli alla guerra Marcomannica ; cajpJ?’0 e però dovrebbe ertere fuc ceduta prima la ribellion d’erti Pallori, e la loro disfatta. Da che lì follevarono (d) iluddetti Bucoli, gente (d)Dio 1.71. barbara-e felvaggia , molti ne furono prelì -, ma gli altri veftitili con abiti donnelchi, e fingendoli le mogli de’prigionieri, invitarono un Centurione Romano a prendere l’oro preparato pel rifcatto de’ prigionieri. In vece dell’ oro trovò egli le fpade nemiche , che gli tollero la vita . Grefciuto l’ardire in quella gente , e tirata nel fuo partito la maggior parte de gli Egiziani, con aver per capo un Ilìdoro , valorolìffima perfona , rimafero vittima del loro furore molte foldatefche Romane ,• Taccheggi fenza fine furono fatti ; e poco vi mancò , che non s’impadroniliero della ilerta Alertandria*, Capitale allora dell’ Egitto . E farebbe forfè avvenuto , fe non vi fòrte accorfo colle fue genti Avidio Cajjio Governatore della Soria. Non lì attento egli di venire a giornata campale con quella {terminata copia di gente fiera e difperata ; ma gli riufcì bene di feminar fra loro la difcordia : il che bailo per opprimere i pertinaci, e per ridurre gli altri alla fommefììone . Quando ciò veramente fuccedef-fe in quelli tempi, potrebbe ciò aver dato motivo a gli Augulli di prender di nuovo il titolo d’Imperadori . Ma ficcome le azionie