Anno XXXVIII. 91 ragone lotto quello peiTimo Maeftro divenne teatro di calamità. Aveano fatto i Romani delie pazzie pel tanto oelìderio , eh’ egli fuperaffe quel malore, perchè dopo aver Gaio dato sì gloriofo principio al fuo governo , li figurava ciafcuno riporta tuttala pubblica felicità nella confervazione della di lui vira. Due perfone fra l'altre , cioè Publio Afranio Potito, uomo popolare, ed Atanio Secondo , Cavaliere, fecero voto , l’uno di dar la propriavita , fé egli ricuperava la falute , e 1’ altro di combattere fra i Gladiatori, con efporlì al pericolo della morte , purché Caligola guariife. Guarito , ch’egli fu, d’ineéplicabil giubilo fi riempiè tutta la Città . Ma non tardò molto-a cangiarli feena . La prima fua llrepitofa iniquità quella fu di far levar di vita Tiberio Gemello, Nipote legittimo e naturale di Tiberio Augullo, e da lui adottato per Figliuo- lo , con obbligarlo ad ucciderli da sè Hello ; -perciocché Gaio sì fcrupolofo era, che non potea permettere a chichelìa di torre la vita al Nipote di un Imperadore . Per il’cufa di quella crudeltà ad-duffe 1’ effere egli ilato accertato , che il giovinetto Tiberio fi era rallegrato della fua infermità, ed avea deiìderata la fua morte. Pafsò oltre il fuo beilial capriccio con efigere, che chi avea latto voto della vita , per lalvare la fua , efeguitte la prometta, affinchè non rimaneffcro con lo ipergiuro in corpo. Fece in quell’Anno Gaio alcune azio’iii, che piacquero al Po-(a ) Dio Mi. polo , ( a ) perchè rellituì alla Plebe il fuo diritto ne’ Comizj per l’elezione de’ Magillrati, che Tiberio avea rillretto ne i Senatori: il che ebbe poco effetto. Ordinò, che pubblicamente fi ren-deffero i conti delle rendite e fpefe della Repubblica : regolamento difmeffo lotto Tiberio . Effendo fminuito forte l’ordine de’Cavalieri , lo riilorò con afcrivere ad effo molti, feelti dalla Nobiltà delle Città dell’ Imperio, purché ben imparentati, e fufficien-temente. ricciÉfc concedendo loro anche de i privilegi • Con decreto del Senato^aiede a Soemo il Regno, o fia Principato dell’Arabia Iturea ; a Cotys 1’ Armenia Minore , e pofeia alcune parti dell’ Arabia. Concedette ancora una parte della Tracia a Rimetalce , e il Ponto a Polemone, Figliuolo del Re Polemone ,• efercitando in tal guifa la giurifdizione Romana fopra que’lontani paeli, ed affezionando quei Re al Romano Imperio. Non furono già di quello tenore altre lue azioni nell’ Anno prefente. Già dicemmo, eh’ egli per opera di Macrone Prefetto del Pretorio avea ottenuto V Imperio. Perchè quell’uomo, per altro cattivo, ofava di parlar-gli con qualche franchezza ( b), forfè per ritenerlo dall’ efecuzio- ¡¿¡j. M a ne