Vili » precedente , o ad alcuno de’ fuiTeguenti, indicatane in poche » parole una chiara , e ben convincente ragione . L’Autore po* »ne in opera la Tua vaila Erudizione, e perizia dell’antichità » in rimettere ne’ Faili i veri Confoli , ad alcuno de’ quali o » aggiugne il Prenome, che fin’ora non fi fapeva, ovvero of-» ferva doverli quello leggere altrimenti di quel che li era let-» to per Pinnanzi, e d' altri ferma il vero nome fin’ora tra ♦> gli Eruditi difputato . Al qual effetto molto ha giovato il Te-» foro dell’ Ifcrizioni già da lui con molto giudizio , ed accura-» tezza raccolto , e dato alla luce ; fui quale perciò egli ha » potuto molto fidarfi , non effendo quella raccolta fatta fen-» za fcelta , come quella del Gudio , della quale egli avverte » non poterli fare ufo ficuro . Diligentifìimo poi è nell’ avvifa-» re , quando per fola congettura fi pongono alcuni Confoli , » e particolarmente fe quelli non fiano i Confoli ordinar; , ma » fuffetti , o vogliamo dire foflituiti, ne’ quali dice eflere cre-» dibile , che più volre fi fìano ingannati i Compilatori de’Fafli. »E venendogli 1’occafione, ilota di fuppofizione molte ìfcrizio-» ni del Gudio, e qualcuna ancora del Grutero: fi vale anche »delle Medaglie per illuflrare i tempi, ne’quali gl’Imperadori w hanno dato i Congiarj al Popolo , dedicata qualche Bafilica , » o altra magnifica fàbbrica , o fono flati falutati, per la fe-» conda, terza , quarta volta &c. Imperadori , donde argo-» menta qualche Vittoria da loro riportata * e così toglie ad » alcuni luoghi dell’Iftona l’ofcurità, in cui fi trovava, o per »la poca accuratezza de gli Scrittori , o per la perdita d’una »parte de’loro fcritti. Non manca d’accennare, quando tro-» vanii apprefTo gli antichi Storici alcuni anni privi d’cgni fat-» to, e quando da’ medelimi fi raccontano più colè tutte infie-» me , che dovrebbonfi in varj anni diflribuire. » Non fono fuggiti alla perfpicacia dell’ Autore alcuni sbagli » de gli Scrittori della Storia Augufla, tanto Greci, quanto La-» tini, i quali egli dimoilra con tanta brevità, che niente s’in-» terrompe il corfo de’racconti, nè fi reca il minimo tedio al » Lettore . » Di quanto fi è detto fin’ora, noi ne potremmo portare gli » efempj fparfi per rutto quello Tomo , ma per non trapalare »i termini, che ci fiamo prefcritti, balta l’aver tanto accen-» nato -, quanto può invitare gli ftudiofi della Storia, e quelli » che fono vaghi della bella Letteratura, a leggere quelli An-» na li.