Anno C I V. Ponto e della Bitinia , non come Proconfole , ma come Vicepretore colla Podeffà Consolare. Scabrofa è la quiftione del tempo , in cui ciò avvenne , e mancano notizie per poterla decidere . A me perciò farà lecito di differir più tardi quell’impiego di Plinio , fic-come han fatto il Noris , il Pagi , il Bianchini, ed altri. Anno di C R I s T O cv. Indizione IH. di Evaristo Papa io. di Traiano Imperadore 8. ~ ... JTiberio Giulio Candido per la feconda volta, on ° i 1 Aulo Giulio Quadrato per la feconda. TRe Ifcrizioni fpettanti a quefti Confoli ho io rapportate altrove ( a ) . Credei!, che T Anno prefente quel foffe , in cui (a) Tiwfau-l’Augufto Traiano imprefe la feconda fua fpedizione contra di De-Qebalo Re de i Daci , per aver egli creduta neceffaria la fua prefen-^-.jKj.H.j za anche quefta volta contro ad un sì riguardevole avverfario , e&fequenti. che non foffe imprefa da fidare a i foli fuoi Generali . Adriano fuo Cugino , che fu poi Imperadore , ed era ftato creato in queft’Anno Trib uno della Plebe, ( b ) andò fervendolo per Comandante della (b)spmia-Legione Minervia , e vi li portò così bene , che Traiano il regalò T1] in Ha~ di un diamante , a lui donato da Nérva . ( c )Non erano certamente (c) Dio l.az le forze diDecebalo tali da poter competere con quelle di Traiano , il quale feco menava un potentiffìmo agguerrito efercito . Perciò tentò il Daco altre vie per liberarli, fe gli veniva fatto , dall’ imminente tempeffa , con inviar nella Mefia, dov’ era giunto l’Impe-radore , de i difertori bene iffruiti per ucciderlo . Poco mancò , che non fuccedeffe il nero attentato , perchè Traiano oltre alla fua facilità di dare in tutti i tempi udienza, fpezialmente la dava a tutti nelle occorrenze della guerra . Per buona fortuna offervati alcuni cenni d’un di coftoro , fu preio , e meffo a’ tormenti , confefsò le tramate iniìdie : il che Sconcertò anche le mifure degli altri . Un5 altra vigliaccheria pur fece Decebalo . Dato ad intendere a. Longino , uno de’ più fperimentati Generali d’armi, che s’ avellerò i Romani , di voìerfi iottomettere a i voleri dell’ Imperadore , l’induffe a venire ad una conferenza con lui ; ma da disleale il ritenne prigione , sforzandoli poi di ricavar da lui i difegni e fegreti di Traiano. La coftanza di quello Generale in tacere fu , qual li conveniva ad un uomo d’onore par fuo . Decebalo il fece bensì slegare, ma il mi-