Annali d’ Italia; andò efente da paura 5 imperciocché Commodo dopo aver tagliata la tefla ad un pallerò ( fé pur tale fu ) con eiTa in mano, e colla fpada nell’ altra andò alla volta de’ Senatori, con torvo afpetto, ma fenza aprir bocca, volendo forfè far intendere , che potea far loro altrettanto . A tutta prima molti di que’ Senatori non fapeano contener le rifa , ed erano perduti , fe Commodo fe ne accorgea . Dione col metterfi amaflicar delle foglie di lauro , infegnò a gli altri di moderar!! , e poco poi fletterò ad avvederli del corfo pericolo . L’ aver Commodo in appreifo comandato , che i Senatori venif-fero all’Anfiteatro nell’abito, che folamente fi ufava nello fcor-ruccio del Principe , e l’effere fiata nell’ultimo dì de i Giuochi portata la di lui celata alla Porta , per dove ufcivano i morti , diede a penfare a tutti , che fofTe imminente il fine della di lui vita ; e così fu . Altri augurj , acquali badavano forte i fuperflizioi! Romani, (ai Lem- racconta Lampridio (a) , eh’ io tralafcio come eofe vane. 'cntnmodo Non van d’ accordo (¿) Erodiano , e Dione (c) in aflegnare i (b)Herodia- motivi e le circoflanze della morte di Commodo . Scrive il primo, nwHijìor. che irritato il pazzo Auguflo contro Marzia, Leto, ed Eletto , per- (c) è’ioi.71 chè gli aveano contraflata la fconvenevol comparfa nel campo de1 Gladiatori , fcriffe in un biglietto l’ordine della lor morte , colla giunta di parecchi altri , e pofe la carta fui letto . Entrato un Nano fuo cariffimo in camera , avendo prefo quello fcritto , ufcì fuori , ed incontratofi in Marzia , quefla gliel tolfe di mano , imma-ginandofi che fofTe cofa d’importanza . Vi trovò quel che non voleva . Avvifatine Leto ed Eletto, concertarono tutti e tre di efentar-fl da quel temporale con prevenire la mala volontà dell’iniquo Principe . Nulla dice Dione di quefla particolarità , ed intanto il Lettore fi ricorderà , aver quello Storico narrato un fimil fatto della morte di Domiziano . Certamente uno diqueflidue racconti ha da eflère falfo ; ed il prefente ha qualche più di veriflmiglianza. Dione , e Lampridio fcrivono , che Leto ed Eletto per timore della propria vita , sì perchè aveano davanti più fpecchi della fomma facilità , con cui Commodo la toglieva ai Capitani delle fue Guardie , e a i fuoi Maflri di Camera , e sì ancora perchè conofcevano di averlo difguflato colla ripugnanza alle di lui beflialità : unitili a Marzia , tentarono prima la via del veleno con darglielo in una tazza di vino, eh’ egli foleva prendere dopo il bagno . Occupato da lì a poco da gravezza di capo e da fonnolenza Commodo entrò in letto. Era l’ultimo dì dell’Anno . Venuta la notte , fi fvegliò , e fofTe la Tua robufla compleiiìone ; o pure il molto mangiar e bere dian-