Sc- annali d’ Italia. Arabia , Claudio Attalo Prendente di Cipri, e Decio Traiano Go-vernator della Pannonia , non per altro delitto , che per non elfer-fa'i Ueroiia- fi eglino fottomeffi con prontezza all’ ufurpato imperio fuo . ( a ) nushb. 5. ]3urante il verno , eh’ egli pafsò in Nicomedia , cominciò di buon’ ora a farli conofcere quel mollro non folo di crudeltà , come ho già detto , ma anche di libidine , di capriccio , e di leggerezza di fen-aio , che poi da tutto il Mondo fu conofciuto e deteinato. La prima fua pazzia, principio di molte altre, fu l’eifer egli perduto dietro al fuo Dio Elagabalo, di cui era ftato , e pretendeva di voler ef-fere tuttavia Sacerdote. Ne cominciò in eifa Nicomedia a promuovere il culto con varie felle , portando velie Sacerdotale, teflùta di 1 porpora e d’ oro , e maniglie e gioielli , e corona a guifa di Mitra o Tiara fregiata d’oro e di gemme. Queilo abito all’ Orientale pieno di lufio, era il fuo favorito; gli faceva naufea il veilire alla Romana o alla Greca, chiamando i lor abiti troppo vili, perchè fatti di lana: laddove egli li voleva di feta ; cofa affai rara e preziofa in que’ tempi. Lafciavaii anche vedere frai Sonatori di timpani e pive, e faceva il ballerino ne’ fagrifizj a quel ridicolo Dio. Giulia Mela fua Nonna , a cui difpiacevano rorte quelle fue puerilità, non mancò di riprenderlo, col mettergli davanti il diferedito, in cui incorrerebbe con sì llraniere veiti comparendo a Roma. Più che mai iì oltinò a volerla a fuo modo , perch’ egli non badava fe non a chi gli ilava intorno per adularlo. A fine poi di provare , quanto egli li poteife promettere della fommeflion de’ Romani ad ogni fuo volere , fattoli dipignere in quell’ abito sfarzofo, e foreiliere di Sacerdote infieme col Dio da lui adorato , mandò a Roma quel ritratto, comandando, che fi appendeife nella Sala del Senato , e che ad ogni aiìemblea de’ Padri s’incenfaffe, con ordine ancora a tutti i Mi-niilri facri di Roma, che ne’ loro iagrifìzj prima de gli altri Dii no-minaffero il fuo Dio Elagabalo. Fu ubbidito, e queilo fervi a far conofcere in Roma il di lui eilerior portamento, prima che v’ ar-rivaffe , ed arrivato , che fu , a non maravigliarfene . Comparve dunque il folle giovinailro in quella gran Città, e (b) T)io in F unica cofa, che fece meritevol di lode ( b ) , fu 1’ attener la pro-Excerpt.Va- meiTa da lui fatta di non punir chicheffia, che avelie operato o par-itjiamj . jato contra di lui, finché Macrino ville. Diede al Popolo il con-giario folito a darli da’ novelli Regnanti ; & è da credere, che allo- (c) Lamtrì- J'a ^ fe non prima » impetrafi’e dal Senato il titolo di AuguJIa a Giu-dius m Eia- Ha Mefa Avola fua , ed a Giulia Soemia fua Madre , che a noi vien gabaio. dipinta da Lampridio ( c ) per donna avvezza a metterli fotto i pie-