88 Annali d’ Italia na d’ammirazione e di giubilo rimafe Roma tutta al vedere, con che miriibili e plauiìbtli maniere Caligola deiTe principio al fuo governo ; fenza riflettere, che diverfa dal mattino fuol effere la fera di molti Regnanti. Caligola , diffi , che così era volgarmente chiamato con Soprannome a.lui dato, allorché fanciullo trovandoti all’ Armata in Germania , Germanico Tuo Padre il facea ve-ftir da femplice foldato, e portare gli ftivaletti, chiamati Caliga , e ufati allora nella milizia . Divenuto poi lmperadore riputò egli come ingiuriofo e degno di gaftigo un tal Soprannome ; e perciò da gli Storici vien mentovato per lo più col nome di Gaio. Affetto dunque Gaio fulle prime ai comparir Popolare , ticcome abbiamo da Suetonio , e da Dione; poiché , per conto di Tacito , periti fono i Libri fuoi, che trattavano della vita di quefto ini-quiifimo Principe, e de i primi Anni del fuo SuccefTore. Eleguì egli puntualmente tutti i Legati lafciati da Tiberio , e quegli ancora, che Livia Augufta nel fuo Teftamento avea ordinato, ma che l’ingrato fuo Figliuolo Tiberio non avea mai voluto pagare. Diede fubito la moftra alle Compagnie de’Soldati del Pretorio , con isborfar a tutti il danaro lafciato lor da Tiberio, ed aggiu-gnerne altrettanto per ifpontanea munificenza. Pagò parimente al Popolo Romano l’infigne donativo di danaro ordinato da Tiberio colla giunta di feilanta denari per tefta , eh’ egli non avea potuto pagare , allorché prefe la Toga virile , e in oltre quindici altri a titolo di ufura pel ritardo . Finalmente a tutti gli altri Soldati di Roma, e alle Guardie notturne, cioè a i Vigili, e alle Legioni fuori d’Italia , e ad altri Soldati mantenuti nelle Città minori, sborsò cinquecento Sefterzj a i. primi, e trecento a gli altri per tefta. Mellifluo fu in un certo giorno il fuo ragionamento a i Senatori con dir loro, dopo aver toccati tutti i Vizj,del defunto Tiberio , di volerli a parte nel comando e governo , e che farebbe tutto quanto parefle loro il meglio, chiamandoti lor Figliuo- lo ed allievo . Richiamò" gli etiliati , liberò tutti i prigioni, e fra gli altri Quinto Pomponio , tenuto in quelle miferie per fette anni, dopo il fuo Confolato. Annullò ogni procefTo criminale, con bruciar anche i libelli lafciati da Tiberio . Quefte prime azioni gli guadagnarono un gran plaufo, maiiìmamcnte-perchè fu creduto, eh’ egli fofTe per mantener la parola, e che in quell’ età il fuo cuore andafle d’accordo con la lingua. Volle tofto il Senato far dimettere il Confolato a Procolo e Negrino , per