Annali d' Italia, gali, e protette di amicizia , ma fenza venire in perfona , perchè non volea perdere la buona grazia di Cofdroe Re de’Parti. Tutte) idem in tavia in iua vece gli mandò (a) Arbando Tuo Figliuolo, giovane di Vaiejianh beili^™0 afpetto , che s’inlìnuò così bene nel cuor di Traiano, che quando poi quefto Imperadore pafsò per Edeffa , Abgaro andatogli incontro , agevolmente , per interceflion del Figliuolo , ottenne il perdono . Partamafire s’ era già mefìo in poffeffo dell’ Armenia col favore de’ Parti, ed avea prefo il titolo di Re . Con quefto titolo fcriffe egli Lettera di fommeflione a Traiano ; ma non vedendo venire rifpofta , ne tornò a fcrivere un’altra, fenza più intitolarli Re , fupplicandolo di voler inviare a lui Marco Giunio Governatore della Cappadocia , per trattar feco d’accordo. Traiano gl’ inviò il Figliuolo di Giunio, e intanto continuò il fuo viaggio , con impoiTeffariì delpaefe , dovunque paffava , fenza trovarvi refìften-za alcuna. Arrivato a Satala Città dell’Armenia Minore, venne ad inchinarlo Anchialo Re de gli Eniochi, Popoli della Circaffia verfo il Mar Nero. Traiano il ricevè con grande onore, e il rimandò carico di regali. Allora fu , che anche Partamafire , con-iìderando il brutto afpetto de’ fuoi affari, probabilmente consigliato dal Figliuolo di Giunio , a rimetterli nella clemenza Cefarea y ottenuto il falvocondotto, venne a prefentarfì a Traiano . Noi volle egli ricevere , fe non affifo fui Trono in mezzo al campo . Se gli accollò Partamafire, e depofe a’fuoi piedi il Diadema lènza profferir parola : il che veduto dall’ immenlà corona de’ foldati di Traiano , lì alzò un sì allegro ftrepitofo grido di Viva , che quel Principe atterrito fu in procinto di fuggirfene , fe non lì foliè veduto attorniato da sì gran copia d’armati . Chiella poi una particolare udienza da Traiano, 1’ ottenne egli bensì , ma non già il Diadema , lìccome egli dimandava e fperava coll’elèmpio dii iridate a’tempi di Nerone. Era ben diverfo dal codardo Nerone il coraggiofo Traiano. Ne ufcì in collera Partamafire ; ma rifalito fui Trono Traiano , il fece richiamare , acciocché pubblicamente riconofceffe il ragionamento feguito fra loro in dilparte. Lamentoffi Partama-iìre d’ effere trattato come un prigioniero, quando egli era volontariamente venuto , e fece nuova iftanza , per impetrare il Diadema dalle mani di Cefare, a cui giurerebbe omaggio. Traiano gli rifpofe , che effendo l’Armenia.pertinenza del Romano Imperio , non voleva concederla a chichefìia, ma bensì mettervi un Governatore ; e licenziatolo , il fece tofto partire , fcortato da un corpo di cavalleria, acciocché non poteffe manipolar nel ritorno qual-