Annali d’ Italia; duri! a gli eflremi, che di cedere. Ciò che non potè ottenere la forza operò la fame . Giunfero quegli abitanti, dappoiché ebbero confumati tutti i viveri, anche più fchifoiì, a mangiari! l’un 1’ altro . Nè reftando più altro fcampo, gran parte d’ effi volle tentar la fuga colle loro barchette. Afpettato dunque un gagliardo vento , s’imbarcarono -, ma le navi Romane furono loro addoffo, fracafla-rono i lor piccioli legni, di modo che il dì feguente nel Porto di Bi-fanzio altro non iì vide che cadaveri e pezzi di barche rotte . Allora le grida e i pianti di chiunque reftato era nella Città, furono oggetti di gran compaflìone , nè fi tardò più a rendere la Città . Entrativi i Severiani tagliarono a pezzi tutti i foldati, che vi trovarono , e chiunque avea efercitato gli Uflzj pubblici. Furono poi d’ ordine di Severo Smantellate tutte le mura e fortificazioni di quella riguarde- (a)ikrodia- voi Città, le Terme , i Teatri, ed ogni altro più bello edifìzio(a ). nus Hifior. peggio non avrebbono potuto fare i Barbari. Dione ( b ) , che di-(bjuio 1.70 anzi avea veduta in tanta forza ed onore quella Città, al mirarla poi ridotta a sì miferabile flato, non feppe già tacciar d’ingiuftizia un tanto rigor di Severo, dappoiché con tanta oftinazione quel Popolo volle cozzar col i'uo Sovrano ; ma non gli feppe già perdonare, che lo fdegno fuo avefle privato l’imperio Romano di un sì forte antemurale contro i tentativi de’ Barbari . Confifcò Severo i beni di tutti gli abitanti ; non folamente li privò d’ ogni privilegio , ma anche del titolo di Città la lor Patria , fottomettendo Bifanzio aguifa d’ un Borgo alla Città di Perinto, che infolentemente dipoi efercitò la fua autorità Sopra i Bizantini . Al valente Ingegnere Prifco fu Salvata la vita, e Severo di lui poScia utilmente li Servì da lì innanzi nelle guerre. Allorché’accadde la reSa di BiSanzio, Si trovava Severo nella MeSopotamia , voglioSo di acquiftar/ì gloria in guerreggiare co i Parti, e con altre di quelle Nazioni. Per la grande allegrezza eS-clamò : Abbiamo in fine prefo Bifanzio . Aveano i Popoli dell’ Os-roene , e dell' Adiabene, gli Arabi, e i Parti o preftato aiuto nella pallata guerra a PeScennio Negro , o pure tentato di profittar della diScordia di lui con Severo, iaccheggiando il paeSe Romano, (c)D/ó/ì74. e prendendo ancora alquante Caftella ( c ). Severo , a cui premeva di far rifpettare in quelle parti il nome Romano, moffe guerra a que’ popoli. Ma ritrovandoli di là dall’Eufrate in iftagione bollente , in campagne prive d’acqua, e come foffocate dal gran polverio , che faceala marcia dell’efercito , fu vicino a veder perire tutti i Suoi. Trovata finalmente acqua , tornò ad ognuno il cuore in cor-