Anno CXCIV. 489 quello, che vedremo nell’ andare innanzi. Sapeva Severo , quanto foffe caro a i Romani Pertinace > quanto lodata la forma del fuo governo ; e però da uomo accorto per lulìngar il Popolo } unì a i iuoi nomi quello ancora di Pertinace . (a) Allorché fu nel Senato , (a)Herodta-parlò con affai corteiìa e bontà , promettendo di gran eofe , e fopra niulth-2-tutto di voler prendere per fuo modello Marco Aurelio e Pertinace. Nè folamente promife e giurò di non far mai morire alcun Senatore , ( b ) ma ordinò ancora , che fi formaffe un Decreto , che quell* (b) Dio/. 74 Imperatore , il quale altramente operaffie , e chiunque a ciò gli pre-fìaffie mano , eglino co i lor Figliuoli joffiero tenuti per nemici della. Repubblica . Si poteva egli deiiderar di più ? Ma le ne dimenticò ben prefto Severo . Giulio Solone , che avea ftefo quel decreto, fu il primo a provarne V inoffervanza , e dopo lui tanti altri , ficcome vedremo . Contuttociò al baffo Popolo le prime azioni di Severo fecero concepire molta ftima ed affetto per lui ; ma quei che co-nofcevano , qual volpe li nafcondeffe fotto quella pelle a agnello , andavano l’uno all’ altro dicendo all’ orecchio : £ farà poi così? In fatti fu Severo fornito di mirabili doti, per governar bene un Imperio , ma infieme di terribili difetti , per far un gran male ; fra’ quali due fpezialmente toccherò qui, cioè non folamente la Severità , corrifpondente al fuo Cognome , ma la Crudeltà , e la poca fede , eh’ egli non ofservava giammai , fe non quando gli tornava il conto . Per guadagnarli maggiormente l’affetto Popolare, diede Severo un Congiario , e volle far il funerale e T Apoteoiì di Pertinace . Quella magnifica funzione vien deferitta da Dione ( c ) con tutte le (e1) dìo ecd. iùe circoftanze . L/Orazion funebre in lode di lui la recitò il me-^ro. delìmo Severo . I lamenti e i pianti per la rinovata memoria di sì buon Principe furono infiniti : che non gli elogj fatti in vita de’ Regnanti , ma 1’ amore e il defiderio de’ Popoli dopo la lor morte , fon la vera prova del merito d’ eili . Con quella pompai Romani pre-tefero di formare un Dio di Pertinace ; pure non ne flette egli certamente meglio nel Mondo di là . Parimente a Severo furono accordati o confermati tutti i titoli, e 1’ autorità confueta de gli altri Ini-peradori ; e probabilmente non lì tardò a conferire il titolo di Au-gulla a Giulia fua moglie di nazione Soriana , da lui fpofata prima dell Anno di Crilto 175. la quale gli avea partorito Baffilano , che fu poi Caracolla Imperadore , e Geta, de’ quali lì parlerà a fuo tempo . Maritò anche Severo due fue Figlie , 1’ una a Probo, l’altra ad Acffioj i quali egli arricchì dipoi e promoffe al Confolato, non fi Tomo /. Qqq sa