Annali d’ Italia. nio i cattivi; e perchè il Padre glieli levò d’ attorno, fi ammalò di rabbia. Il troppo indulgente Genitore non tenne faldo ; laonde egli cominciò di buon5 ora a far bettola in fua camera , a praticar giuochi d5 azzardo , ad ammettere donne di vita cattiva , ad effe-re sboccato di lingua. Con queflo bell’ apparato di Vizj, coperti nondimeno finquì, e non paffati alla vifla del Popolo, fi trovò e-gli folo fui Trono. Tuttavia fi può credere, che non tanti allora foffero i Tuoi difetti, o certamente che foffero coperti, e non paffa- (a)iierodù- ti agli occhi del Popolo , perchè Erodiano (a) più vicino di lunga nushb. i. mano a queili tempi, non ci fa unsi brutto ritratto della gioventù di Commodo. Era egli, ficcome diili, in Ungheria coll’ Armata . Dopo i funerali del Padre, per configlio de’Parenti ed Amici fece una bella allocuzione all’elèrcito , e gli difpensò un abbondante donativo . Ma perciocché preffo di lui gran potere avea chi era più cattivo , e fapea più adulare , cofloro non tardarono ad efaggerar le delizie di Roma , e a dir quanto male fapeano del brutto fòggiorno delle rive del Danubio , tanto che l’induilero a determinare d’ abbandonar l’Armata , e di venirfene in Italia. Prefo il pretefto di temere , che alcuno in Roma fi faceffe dichiarare Imperadore , pubblicò il fuo difegno. Tante ragioni nondimeno gli adduffe Pompeiano fuo Cognato , che il fermò per qualche tempo in quelle parti, per terminare con qualche onore la guerra. Secondochè s’ha da Erodiano, riufcì a i fuoi Generali di domar qualcheduno di que’ Popoli barbari. Conduffe Commodo gli altri alla pace , con regalarli ben bene , impiegando 1’ erario , eh’ egli avea trovato ben (b) lutrop. provveduto . Se fi vuol credere ad Eutropio ( b ), felicemente egli in Ereviar. -combattè contro a i Germani ; ma non apparendo dalle Medaglie , ch’egli prendefl’e nuovo titolo d’ Imperadore nell’ Anno precedente , o niune o di poco rilievo dovettero effere le fue vittorie . Certo è bensì, ch’egli con condizioni anche fvantaggiofe, e a forza di danaro comperò la pace , perchè troppo gli flava a cuore di cangiare quelFalpro Cielo nel deliziofo di Roma. Venne egli finalmente , accolto per tutte le Città, dove pafsò con folenne allegria ; e il Senato , e per così dir , tutta Roma con corone d’alloro gli fece un feflofo incontro. I più confiderandolo Figliuolo di sì buon Padre , veggendolo sì bel giovane, con occhi vivi, con bionda zazzera , tale, che parea f’parfa lui fuo capo una pioggia d5 oro , fi figuravano maraviglie di lui ; e però tra le infinite acclamazioni, -accompagnate da gran profufione di fiori e di corone entrò Commodo