Annali d’ Italia, ¡Sirò nel preferite Anno una congiura ; ordita contra di lui da molti Nobili. Capo d’ eifa era Gneo Cornelio Cinna Magno, che per ettere nato da una Figliuola di Pompeo il Grande , portava nelle vene l’avverfione ad Augnilo, sì perchè Augufto era Succettore di chi tanta guerra avea fatto all’Avolo fuo materno , e sì ancora per eifere flato perfecutore anch’ eflo della medefima Famiglia . In grande anfìetà per queflo fi trovava Auguflo, giacché il timore o fentore delle congiure quello era fpefTo, che non gli lafciava godere in pace il fuo feliciflimo flato. Conferito con fua Moglie l’affanno, gli diede ella un faggio configlio, cioè di ricorrere non già alla feverità , che potea folo accrefcere i nemici, masi bene ad una magnanima Clemenza ,• predicendogli, che in tal maniera vincerebbe il cuore di Cinna, uomo generofo, ed infieme quello di tutta la Nobiltà. Cosi fece Augufto. Dopo aver convinti i rei del meditato misfatto , perdonò a turti ; nè di ciò contento , difegnò Confole per l’Anno proilìmo avvenire lo fletto Cinna, benché primario nell’attentato contra la di lui vita. Un atto di sì bella ge-nerofìtàgli guadagnò non folamente l’affetto di Cinna e degli altri, ma anche una tal gloria e flima pretto d’ ognuno , che nel retto di fua vita niuno pensò mai più a macchinare contra di lui. Ed ecco i frutti nobili della Clemenza ; ma ben diverfi noi andremo trovando quei della Crudeltà e fierezza . Anno di Cristo v. Indizione vnr. di Cesare Augusto Imperadore 49, ^ , J Gneo Cornelio Cinna Magno, ono1 1 Lu ciò Valerio Messalla Voluso. DI Cinna Confole nell’Anno prefente, abbiam favellato nel precedente. L'altro Volufo taluno ha creduto, che fotte piuttoflo cognominato VoleJ'o, perchè un’Ifcrizione rapportata (a) Fabret- dal Fabretti ( « ) fu pofla L. VALERIO VOLESO , CN. CIN- NA MAGNO COS. Il Grutero riferendola fletta Ifcrizione, lef-ptio;.. p.yoj. ^ YOLSEO, ma con errore. Certamente un Marmo, veduto co5 fuoi occhi dal Fabretti, ballar dovrebbe a flabilire il Cognome di Volefo. Ma me ritiene una Medaglia, pubblicata da Fulvio (b) Paùnus Orfino e dalPatino(^) , dov’ è la figura d Augufto , e nel rovefcio Fornii. Re VOLVSVS VALER. MESSAL. III. VIR. A. A . A. F . F. Quefli par certamente lo fletto, che fu poi Confole , o almeno della fletta Cafa.