9B À N N A L I D’ I T A L I a: r) quella caufa, o perchè gli fpiacefTe chi era più eloquente dì lui. Il fece dunque condannare ; ma il lafciò poi vivere per avere inrefo da una donnif'ciuola di Corte, che quello Filofofo era tifico , e poco potea campare . Prese ftiffeguentemente Caligola all’improvvifo la riloluzio-ne di palfar nella Gallia, coi preteilo della guerra non mai bene eilinta co i Germani ; ma veramente per far bottino addolfo alle Provincie Romane , ed infieme per dar a conofcere l’infigne valore e potenza a i Barbari, dopo averne data una sì bella lezione al Mare ileiTo . Dovette accadere la fua partenza ne gli ultimi Mefi‘di quell’ Anno. Fu* detto, ch’egli raunò ducento mila, ed altri anche fcrilfero ducento cinquanta mila armati. Dirette , eh’ egli ficuramente fubbifsò con tante forze la Germania. Andò a finire anche quello formidabil apparato iti una leena Comica. Appena ebbe pattato il Reno , che marciando in carrozza in mezzo all’efercito per de i palli llretti, gli fu detto, che forgerebbe ivi della confufione , fe i nemici venilfero ad alfalir i Romani. Ballò quello , perch’ egli falito a cavallo con fretta fe ne tornalfe al Ponte del Reno, e trovatolo impedito dalle carrette de’ bagagli, fi face Ile. portar di là fulle fpalle da gli uomini, non parendogli mai d’ elfere in ficuro da i Germani , finché non ebbe la barriera del Reno davanti. In quella ridicolofa fp’edizio-, ne fece un dì nascondere alcuni Tedefchi della fua guardia di là da elfo Reno , acciocché nel tempo del definare gli fotte portata la nuova, che il nemico veniva. Allora faltato su da tavola* colle milizie corfe contra quelle fognate truppe, e giunto in un bofeo vi fpefe il nello del giorno a far tagliare de * gii alberi, per innalzarvi de’trofei dell’olle nemica da lui melfa in fuga, confortando intanto alla tolleranza le Legioni colla fperanza di menar meglio le mani un* altra volta. Ed intanto fcrivea lettere di luo-co al Senato , perchè in Roma fi faceano de i conviti ed altri divertimenti, mentr’egli-fi trovava in mezzo ai pericoli della guerra. Venne in quelli tempi a metterli lotto la di lui protezione con pochi de'fuoi Adminio Figliuolo d’ur.o de i Re della gran Bretagna, cacciato dal Padre. Come s’egli avelfe conquillata la Bretagna , fpedì toilo corrieri a Roma con lettere laureate , ed ordine ad elfi di prefentarli fol quando il Senato folfe adunato nel Tempio di Marte, e di confegnar le Lettere in mano de i Confoli. Fecefi anco proclamar Imperadore per la Settima volta, quafichè egli avelfe riportata qualche vittoria, quando nè. pur