Dell’ Autore. xv e talvolta con attribuirfi ognuna delle parti la vittoria: lo delio iì praticava negli antichi tempi. E fecondochè l’adulazione o l’odio prevalevano nella penna degli Scrittori, il medeiìmo perfonaggio veniva inalzato o depredò . C’è di più. Allorché gli Storici prendevano a del'crivere quanto era accaduto ne’ tempi lontani da sè , per mancanza di documenti, o per (implicita e poca attenzione , talvolta ancora per malizia, vi mischiavano favole e dicerie, o tradizioni ridicole dell’ ignorante volgo . Di quefte falle merci appunto abbonda la Storia de’ Secoli barbarici dell’ Italia, e più di gran lunga l’Ecclefiadica , che la Secolare. Ora come mai potere in quell’ ampio fondaco di verità e bugie, mifchiate inficine, sbrogliare il vero dal Falfò ? In tale fiato ognun ritrova la Storia della fua Nazione ; ma chi vuole oggidì l'crivcre onoratamente le antiche cofe, fi dudia, per quanto può, di depurarle, di dare fchiettamente ad ognuno il fuo fecondo l’ordine della Giudizia, cioè di lodare il merito , di biafimare il demerito altrui ; e quando pur non fia poflì-bile di raggiugnere il Certo, di almeno accennare ciò, che fem-bra più Probabile e Verifimile tanto de i fatti, che delle perfo-ne. Quedo medefimo mi fono io ingegnato di efeguire nella prefente mia Opera, per foddisfare al debito di fincero Scrittore . Così aveffi io potuto rendere dilettevole tal mia fatica, ficcome ho procurato di formarla veritiera. Ma fappiano per tempo coloro , che nuovi fi accodano all’ antica Storia , che io fon per condurli talvolta per ameni giardini, ma più fpedo per felve e dirupi orridi a vedere ; e ciò fecondo la diverfità de i Principi buoni o cattivi, delle felici o infelici induenze delle itagioni, della pace, o delle guerre, o d’altre pubbliche profperità o difgrazie . Anche allor quando era in fiore l’Imperio Romano, s’incontrano Dominanti, obfcrobrj del genere urna-