510 Annali d’ Itali a, confeguita la Podellà Tribunizia . Fu di parere il Petavio , feguita-(a.) Medio- to dal Mezzabarba (a ) , e dal Bianchini, che in quell’ Anno fi fa-Numìfmat* ceffe ^a guerra Partica, e fuccedeiTe ora folamente la prefa di Se-hnperator. leucia , Babilonia , e Ctefifonte . E veramente rapporta elio Mezzabarba Monete, dove fi legge VICTORIA PARTHICA MAXIMA , da lui credute frettanti a quell’ Anno . Ma oltre all’ of-fervarfi, che alcune d’ effe poffono appartenere anche a gli Anni precedenti , perchè Scompagnate dal numero della Podellà Tribunizia , conviene avvertire , che non nelle fole Monete dell’ Anno , in cui fuccedeano le Vittorie de gli Imperadori, lì trova menzione delle medefime Vittorie, ma in alcune ancora de gli Anni fuf-feguenti, e però non fi può far capitale di sì fatta nozione . All’ incontro a dimollrare , che prima di quell’Anno fuccedeffero le im-prefe fuddette contra de’ Parti, ballar dovrebbe l’offervare , che Severo anche nel precedente Anno era Imperatore per /’ undecima volta, e nel prefente non più che tale ci comparifce nelle Monete : laonde non è da credere , che a quell’Anno iia da riferir la guerra e la vittoria riportata contra de’ Parti. Ma e che operò Severo in Oriente in quelli tempi ? Noi non troviamo che ofcurità. A me dunque Ila lecito di riferir qui ciò, che forfè non difconviene al pre-(b ) tuh- fente Anno . Una delle applicazioni di Severo (¿) , allorché andava ™dlT\;wper girand° perle Città d’Oriente, era d’indagare chiunque foffe llato ’ amico o parziale di Pefcennio Negro , tanto tempo prima uccifo , lempre con la mira di occupar le loro foilanze : perchè in ciò non fi dava mai pofa la di lui avarizia. Dico ciò, feguitando Sparzia- (c)spnrtìa no( c) ; che per altro Dione ( torio, della cui malvagità parleremo fra poco , o era l’autore di tut-¡Pgettc.cap. te qUe^e iniquità, o almeno andava maggiormente attizzando al- la crudeltà Severo ;e verifimilmente le ileffe ricerche non fi om- (f) spm. mettevano in Roma, e nelle Provincie Europee . (/) Raccontali, in sev. & c}ie mentre fi faceva cotal perfecuzione ai partigiani di Negro , e 7,1 Gcta’ di Albino , per la quale diceva Severo a i fuoi Figliuoli di Liberarli dai nemici ; il giovane Caracalla ne moilrava piacere, ed aggiu-aneva doverjì anche far morire i figliuoli di co fioro . Allora Geta , minor fuo fratello , benché fanciullo , dimandò, fe colloro aveano de’parenti. Molti, rifpofe Severo ; E Geta: Molti ancora avre-