Anno CLXXIII. fare un geflo indicante noia o fdegno , partito che fu Erode , tranquillamente diiTe all’ Avvocato de gli Atenieli , che diceffe le loro ragioni. Era Demoflrato uomo eloquentiilimo , feppe ben vi-» vamente rapprefentarle . Afcoltò Marco Aurelio, ed allorché in-tefe le maniere , colle quali Erode e i fuoi Liberti opprimevano il Popolo di Atene, non potè trattener le lagrime , perchè grande flima profeifava ad Erode Attico , uomo infigne , e flato fuo Mae-ilro , ma ben più amava i fuoi Popoli. Tuttavia non volle pronunziare fentenza alcuna contra di Erode . Solamente decreto alcuni leggieri gailighi contro a i di lui infoienti Liberti , e provvide all’ indennità degli Atenieli. Erode da lì a qualche tempo per tentare , fe Marco Aurelio , venuto in Aiìa , era in collera con lui, gli fcriife , come lagnandoli di non ricevere più fue Lettere , quando di tante dianzi era favorito ,• e il buon Imperadore gli diede un’ ampia riipoila, piena d’amichevoli efpreilioni , con far anche fcu-fa dell’ effere flato obbligato a condennar perfone appartenenti a lui . Certamente ( dice qui il Tillemont ) (a) ci faran bende’Cri- (a) tvie. iliani , a’quali nel dì del Giudizio farà vergogna quello dolce ope-rare di un Imperadore , ed Imperador Pagano ^ Anno di Cristo clxxiv. Indizione xii. di Eleuterio Papa 4. di Marco Aurelio Imperadore 14. Confoli ^ Gallo, e Fiacco. NUlla di più fappiamo di quelli Confoli . Ho io prodotta una nobile Ifcrizione (¿>) col C. CALPVRNIO FLACCO , uefaur. L. TREBIO GERMANO COS. conghietturando , che quella fi Nov. inferi-potelìe riferire all’ Anno prefente , e che quel Germano forfè foffe PUon'P-ìì* fullituito a Gallo nelle Calende di Luglio, o pur ne’Meli feguenti. Se lia, o non fia ragionevole tal conghiettura , ne giudicheranno i Lettori. Al vedere nelle Medaglie ( c ) di quell’Anno , che lTmpe- (c) Medlob. rador Marco Aurelio prefe per la fettima volta il titolo cT Impera~tflm^'rn^rn' dorè , lenza timor d’ errare vegniaino a conofcere , eh’ egli riportò m^erat' qualche vittoria contra de’ Barbari. Secondo tutte le apparenze , quella fu la deferitta da Dione (c/) . Erali inoltrata l’Armata Ro- (¿)dì0i. mana nel paefe de’ Quadi, e v’ era in perfona lo Ile fio Imperadore. In un fito fvantaggiofo fu effariilrettada innumerabil copia di Barbari , che prelero tutti i pafìi , fenza che i Romani potelfero a lor talen-