Anno CXCVIII. 50 5 continuando la marcia arrivò in Soria. E qui Dione (a) vien di-(a) d/«/.7ì cendo , che trovandoti occupato Severo nella guerra contrad’ Albino , i Parti aveano agevolmente occupata la Mefopotamia , ed anche meffo l’affedio alla Città di Nifibi. Leto , che verifìmilmente dopo la rotta data ad Albino , era ilato ipedito da Severo a quelle contrade , quegli fu , che difefe Nifibi. Però ecco contraddizione tra quello fatto , e il dirfi da Erodiano e Sparziano , che Severo fen-za bifogno alcuno , e per fola fete di gloria entrò in quello nuovo cimento . E pur ciò è poco , rifpetto a quello che aggiugnerò . Scrive lo llelTo Erodiano , che il preteilo prefo da Severo per tal guerra , fu di vendicarti del Re d’ Atra , che s’ era dichiarato in favor di Pefcennio Negro nella precedente guerra . Si partì egli dunque con penfiero di malmettere 1’ Armenia, ma prevenuto da quel Re con regali, ortaggi, e preghiere , comparve poi come amico in quel paefe. Anche il Re dell' Osroene Abgaro gli diede per pegno della fua fede i fuoi Figliuoli, e fomminirtrò una gran copia à’ arcieri all’ efercito Romano . Pofcia Severo, paffato il paefe de gli Albeni , entrò nell’Arabia Felice (cofa dura da credere), e dopo aver efpu-gnate molte Città e Cartella, e dato il guaito a quelle contrade , ti portò all’ affedio d’ Atra , Città fortiiìima sì per le fue mura , come per effere fituata fopra una montagna , e guernita di bravi arcieri. Fecero una terribil difefa gli Atreni, bruciarono le macchine degli affedianti ; perì quivi gran quantità di Romani per le fpa-de e faette de’ nemici, ma più per le malattie , che entrarono nel loro campo. Però fu forzato FImperadore a levar l’affedio con rabbia e confufione incredibile , perchè effendo avvezzo alle vittorie , ora gli parve d’ effere vinto, perchè non avea vinto . Dipoi voltò l’armi contra de’Parti. Così Erodiano ( ¿>). Dione all’ incontro ^\Herod!(! fcrive ( c), che i Parti fenz’ afpettar 1’ arrivo di Severo , fe n’ era- nUs lib. no tornati alle cafe loro ; e che Severo giunfe a Nifibi, dove trovò , CO Dio ih. che un groiìiffimo cignale avea buttato giù da cavallo ed uccifo un cavaliere. Trenta foldatiappreffo tanto fecero, che uccifero quella beilia , e la prefentarono a Severo , il quale non tardò a portar la guerra ad dolio a i Parti, chiamando Vologefo quel Re , che da Erodiano vien appellato Artabano. Succedette dipoi, fecondo Dione , Faffedio infelice d’Atra. Ma perchè ilmedefimo Storico mette due affedj di quella Città, fituata non so dire fe nella Mefopotamia non lungi da Nifibi, o pur nell’ Arabia , come vuole lo iteffc Dione, pare, che il primo fi poffa riferire all’ Anno prefente ; e tanto più perchè quell’ Autore lo mette intraprefo , dappoiché Se-Tomo /. Sfs vero 0