134 Annali d’ Italia. Muoiano gliel’ aveffe ifpirata , con rapprefentargli, che nell’ erario ben provveduto confifteva la forza e la falute della Repubblica, sì pel mantenimento delle milizie , come per ogni altro bifo-gno . Tuttavia il brutto afpetto di quefto vizio iì fminuifce di mol-( a ) Sueton. to ai fapere , come oifervarono Suetonio (a), e Dione (¿), che Ve--W- fpaiìano non fece mai morir perfona , per prendergli la roba, nè (b)D/ó 1.66. mai per via d’ingiuftizie occupò l’altrui. Quel che è più , non ama- va, nè cercava egli le ricchezze , per impiegarle ne’fuoi piaceri, perchè fempre fu moderatiffimo in tutto , nè foleva fpendere fen-za neceilìtà , contento di poco . Appariva eziandio chiaramente, quanto egli foiìe lontano dal covare con viltà il danaro , perciocché lo dilpenfava allegramente , e con faviezza in tutti i bifogni del Pubblico, e per ornamento di Roma, e in benefizio de’Popoli. (c) Sueton. Sapeva regalare chi lo meritava ( c ) , fovvenire a i Nobili caduti tn vefitajìa jn p0vertà j anzi la fua liberalità fi ftendeva a tutti. Promoife con »oca]>. i7. £omma attenZxone l’Arti e le Scienze , favorendo in varie maniere chi le coltivava ; e fu il Primo , che iftituiffe in Roma Scuole d’E-loquenza Greca e Latina, con buon falario pagato dal fuo erario . Prendeva al fuo fervigio i migliori Poeti, ed Artefici, che fi tro-vailero, e tutti erano partecipi della fua munificenza . A lui premeva fpeziaimente , che il minuto Popolo poteife guadagnare . A quefto fine faceva di quando in quando de’ magnifici conviti ; e ad un valente Artefice , che gli fi era efibito di trafportare con poca fpefa molte Colonne , diede bensì un regalo , ma di lui non fi volle fervire, per non defraudare di quel guadagno la Plebe. In Roma edificò de gli Acquidotti, alzò uno fmifurato Coloffo, nè folamen-te fece di pianta varie fabbriche infigni, ma eziandio rifece le già fatte da gli altri, mettendovi non già il nome fuo , ma quel de’ primi fondatori. Erano per camion de’tremuoti cadute, o per gl’incendi molto sformate affaiiìime Città dell5Imperio Romano. Egli alle fue fpefe le rifece, e più belle di prima. La fteffa attenzione ebbe per fondar delle Colonie in varie Città, e per rifarcir le pub- V wìhrrinUS bliche Strade dell’ Imperio ( d). Reftano tuttavia molte llcrizio- Breviario, ni ( c ) per teftimonianza di ciò . Gli convenne per quefto tagliar tl'efrir™ montagne, e rompere vaiti macigni ; e per tutto fi lavorava , fen-infcriftion za falalfar le borie de’Popoli. Rallegrava ancora il Popolo colla iv ™Vet7r cacc^a delle Fiere ne gli Anfiteatri, ma abborriva i deteftabili com-inTcriptio battimenti de’Gladiatori. Aggiungali per teftimonianza di Zona-Murater. ra ( /') , che Vefpafìano mai non volle profittar de i beni di colo-^J/nnaL™ ro , che aveano prefe 1’ armi contra di lui, ma li lafciò a i lor fi- gliuo-