Anno L X I X. i'aveà accettato , baffo perchè tanti altri paeiì s’ uniformaffero al capo dell’ Imperio . Ma in mano di Vitellio erano le migliori , e più accreditate milizie de’domani , raccolte dall’alta e baila Germania, dalla Bretagna , e da una parte della Gallia . (a) Ne formò egli due eferciti, l’uno di quarantamila combattenti fotto il comando di (a) idem Hì-Fabio Valente, l’altro di trentamila, comandato Adi Alieno j-^’ cina, a’ quali fi unirono varj rinforzi di Tedefchi . Ardevano tutti coftoro di voglia , non oilante il verno , di far de i fatti , per aver occafione ai bottinare ( fine primario di chi efercita quel me-ffiere ), mentre il graffo e pigro Vitellio attendeva a darfi bel tempo , con far buona tavola , ubbriaco per lo più . Anche vivente Gal-ba fi moffero tante forze lotto i due Generali per due diverfe vie alla volta dell’ Italia -, cioè Valente per le Gallie , e Cecina per 1’ Elvezia . Vitellio facea conto di feguitarli dipoi . Nel viaggio ebbero nuova della morte di Galba , e dell’ innalzamento d’ Ottone. Dovunque pafsò Valente per la Gallia , il terrore delle fue armi conduffe i Popoli all’ubbidienza di Vitellio . Sopra tutto con allegria fu ricevuto in Lione . In altri luoghi non mancarono faccheg-gi ed anche ffragi . Non fece di meno Cecina nel paifare pel pae-fe de gli Svizzeri. All’ avvifo di quelle Armate , che fi avvicinavano all’ Italia , un Reggimento di cavalleria , accampato fui Po , che avea fervito una volta in Affrica lotto Vitellio , 1’ acclamò Im-peradore , e cagion fu , che Milano , Ivrea , Novara , e Vercelli prendeffero'il fuo partito . Perciò fi affrettò Cecina verfo la metà di Marzo per calare in Italia , ancorché i monti foffero tuttavia carichi di neve , e fpedì innanzi un corpo di gente , per foftenere le luddette Città . Gran dire , gran cofternazione fu in Roma , allorché fi udì la molla di tante armi , e l’inevitabil guerra civile . (/> ) Moffe Ottone il Senato a fcrivere a Vitellio delle lettere amo-(b) Fiutare. revoli , per efortarlo a defiilere dalla ribellione , offerendogli da- tI:one' 1' r- ■ rr~ i , i. , < G ) Slieton. naro , comodi , e una Citta . Ne fcriffe anch egli , e dicono ( c ), inOthcne, che gli efibille legretamente di prenderlo per Collega nell’ Impe- ca‘‘: 8\b rio, e per Genero . Gii rifpofe Vitellio in termini amichevoli , ta- jacL uLi'. li nondimeno , che inoltravano di burlarli di lui . Irritato Ottone tiifioriar. gli rifpofe per le Rime , cioè gliene fciiffe dell’ altre piene di vi- eai'74' tuperj ,econ ridicole fparate , ricordandogli fopra tutto 1’ infame fuavita pallata. Non furono meno obbrobriofe le rifpoAe di Vi-tellio . Ne alcun di loro diceva bugia . Amendue ancora inviarono de gli affaiiìm, per liberarli cadauno dall’ emulo fuo -, ma riu- fcì