Annali d’ Itali a, Moglie Giulia Sabina , Figliuola di Matìdia Augujla} di cui fu Madre Marciana Augujla , Sorella di Traiano* Perchè in fua gioventù comparve fcialacquatore, fi tirò addoiTo lo fdegno di Traiano , fuo Parente, e già fuo Tutore . Tuttavia tal era la fua difinvol-tura e vivacità di fpirito, che fi rimife in grazia di lui, e ricevè anche molti onori da lui, ma non mai giunie in vita del medefimo ad eilere accertato di fuccedergli nell’imperio a cagion del fuo naturale , in cui quel faggio Imperadore trovava bensì molte belle doti, ma infieme fapea fcoprire non pochi vizj , quantunque A-driano fi ftudiaffe di diffimularli e coprirli. L’ Ambizione trafpa-riva dalle di lui azioni e parole , molto più la leggerezza e l’in-coftanza j e fopra tutto il fuo eiTere rtizzofo e vendicativo , faceà temerej che farebbe portato alla crudeltà. Non fi può negare , la penetrazione del fuo intendimento, la prontezza delle fue rif-pofte , un’applicazione a tutto quanto può riufcir d’ornamento a perfona Nobile F aiutavano a brillar nella Corte, e negli Ufizj a lui commeifi. Prodigiofa era la fua memoria. Tutto quanto leggeva , lo riteneva a mente . Fu veduto talvolta in uno fteiìo tempo fcrivere una Lettera , dettarne un’ altra , afcoltare e favellar con gli Amici. Non fi lafciava andar innanzi alcuno nella cognizion delle Lingue Greca e Latina ; fapea egregiamente comporre tanto in profa , che in verfi ; ed anche improvvifava talvolta con garbo (k)i)iol.6s> («). La Medicina , 1’ Aritmetica , la Geometria le poffedeva ; dilet-tavafi di fonar varj ftrumenti, di dipignere, di lavorar delle fìatue,-e la fua non mai fazia curiofità il portava a voler fapere di tutto , con infino inoltrarfi molto nel vaniffimo ftudio della Strologia giu-diciaria , o nell’empio della Magia . Lafciò anche dopo dì sè varj Libri di fua compofizione in profa e in verfi . Suo Maeftro j, o pure Aiutante di ftudio fu Lucio Giulio Vcjlinio , che fervi pofcia a lui divenuto Imperadore di Segretario; e vien chiamato Sopranten-dente alle Biblioteche di Roma Greche e Latine in una Ifcrizio- (b) Thefaur.ne ( b ) •. Quefto fuo amore alle Scienze ed Arti cagion fu , che a’ ftìan Ill^cr!' fuoi tempi fiorirono in Roma le Lettere e viderfi i Profeffori d’effe fommamente onorati e premiati, come attefla anche Filoftrato (t) Hilo-ic). Piena era la fua Corte di Gramatici, Mufici, Pittori, Geome-m ***> e<^ a^tr* Spezialmente fi compiaceva di converfar coi Fi- '"'r‘ lofofì, Poeti, ed Oratori, e li teneva bene in efercizio, proponendo loro Stravaganti quifiioni, per imbrogliarli, e rifpondendo loro con egual vivacità tanto fui ferio, che burlando . Per altro a mifvira del fuovolubil cervello era anche bizzarro ediniìabile il iuo