Anno CXCVII. che i più Nobili e ricchi delle Provincie, fotto pretefto, che follerò fautori d’ Albino , ma effettivamete per fete de i lor beni, per-ch’egli non era mai fazio di raunar teiori. Tra i fatti morire uno fu Erucio Claro , ( a ) già ftato Confole . Gli prometteva Severo la ( a ) dìo in vita , purché voleiTe rivelare ed accufare , chi avea tenuto la parte d’ Albino ; ma egli protetto , che morrebbe più tofto mille volte , che di far sì brutto mettiere , e fi lafciò in fatti uccidere . Non così operò Giuliano , che s’induffe a far quanto volle Severo , e fi falvò . Caro nondimeno gli cotto quella vile ubbidienza , perchè Severo il fece ben ben tormentare, acciocché più giuridiche compa-riffero le di lui depofizioni. Offerva il Tillemont (b ), che Tertul-(b) T'aliano (c) vivente in Affrica in quefti tempi animava i Martiri Cri-ZTiles dei ttiani a fofferir i tormenti e la morte coll’ efempio di tanti Nobili Empereun. Romani, che Severo avea fagrificati al fuo furore , nè merito al-cuno acquittavano colla lor pazienza .Imperocché fotto Severo in-Martyw. fieri di nuovo la perfecuzion de’ Pagani contro chi proiettava la Fede di Crifto . Ed appunto fi crede, che in queft’Anno San Vittore Papa celebre terminaffe la vita col Martirio, e che a lui fuc-cedeffe Zefirino . Ad una fpecie di frenefia attribuì Sparziano (d) 1’ avere l’Au- W gufto Severo prefo ad onorar la memoria di Commodo Imperadore f con dichiararfi , come accennai , fuo Fratello : del che fi trova memoria in qualche Ifcrizione . Volle egli in oltre , che il Senato fuo mal grado decretaffe gli onori divini a sì fcreditato Augufto:il che fempre più fa fcorgere la pazzia di una Religion tale , che do-vea tener per Dio un Principe lordo di tutti ivizj. E fin qui era vi* vutoin pace quelNarcifo atleta , cheftrangolò Commodo . Severo divenuto protettore e panegirifta di Commodo, fece in quell’ Anno gittare coftui nel ferraglio de’Lioni. Per efferfi egli dichiarato Fra~^Dioi.7g, tettod’etto Commodo , e Figliuolo di Marco Aurelio , (e) Pollenio Sebennio , uomo avvezzo a profferir de i motti arguti, ebbe tanto animo di dire a Severo , che fi rallegrava con lui ,perchè avejfe trovato il Padre , quafi che il vero fuo Padre per la battezza de’ fuoi natali non fi fapefse . Pure il sì accorto Severo non fi avvide della burla . Venne (/) appunto a trovarlo, non so dove, una fua Sorel- (f)spartU-la , maritata già poveramente in Leptis Città dell’Affrica , con un nus iuo Figliuolo . Severo la regalò da par fuo , e creò anche Senatore fuo Figlio ; ma vergognandofi , eh’ ella nè men fapeffe parlar Latino , la rimandò a cala. In breve tempo quel Figliuolo terminò i fuoi giorni. Secondo i conti di Sparziano, accrebbe Severo in queiF Anno