Anno CCXVI. 547 lebre fra Gentili pel Tempio d’ Efculapio , dove fi facea credere alla buona gente , che quel falfo Dio in fogno riv'elaffe il rimedio de i mali del corpo : quivi Caracalla fi raccomandò , e di cuore , a J[uella ridicola Divinità, che pur non avea orecchi. Egli era mal-ano , e pativa varj mali parte evidenti, parte occulti : effetti dell’ intemperanza fua nella gola, e nella libidine , per cui anche era divenuto inabile alla generazione ( a ) . Sognò quanto volle; ma (a) Dio in niun follievo trovò a’ fuoi malori. Vifitò la Città d’Ilio , e benché 1 tl~ i Romani fi teneffero per difcendenti da i Troiani, pure più onor '; ’ * fece al Sepolcro d’ Achille . Non fi trovava chi faceffe la figura di Patroclo . O di morte naturale , o di veleno morì allora Fello , il più caro de’ fuoi Liberti ; e quella vana tella di Caracalla gli fece far le efequie con tutte quelle cerimonie , che fono defcritte da O-mero pel Patroclo del fuo Poema . Di là pafsò ad Antiochia , dove per qualche tempo attefe alle delizie ; e dichiarò guerra al Re de’ Parti. Ne prefe motivo, perchè Tiridate, ed Antioco, due de’ fuoi Ufiziali erano difertati e palfati al Servigio di quel Re , il quale , nonollante che da Caracalla ne foflero fatte più iilanze , non li volle mai rendere . Trovavafi allora quel Re in dilpari, perchè in guerra con un fuo fratello , e Caracalla lì gloriava d’aver Seminata fra loro la difcordia,- però per non tirarli addoiìo anche la potenza Romana , fu collretto a rellituir que’ due Ufiziali. Caracalla allora fi quetò al vederli così rifpettato e temuto ; e fatto poi fapere ad Abgaro Re di Edefla , o fia dell’ Osroene , con amichevoli lettere,. che defiderava di vederlo , quelli fen venne; ma credendo di trovare in Caracalla un Imperador Romano , vi trovò un traditore. (¿) Abgaro fu melTo in prigione , e Caracalla s’impadronì (b) idcmib. di quella Provincia , dove in fatti lo Hello Abgaro per la lua crudeltà era forte odiato da quella Nobiltà. ConfelTano tutti gli Storici , che la Simulazione , e il mancar di fede non fu l’ultimo de i vizj di Caracalla. Anche nella guerra fatta in Germania avea lavorato di frodi, gloriandoli poi di aver colle fue arti meffa rottura fra i Vandali e Marcomanni, ed attrapolato Gaiovomaro Re de' Quadi con torgli anche la vita. In oltre avendo finto di voler arrotar nelle fue guardie moltilììmi giovani di Nazion Germanica , gli avea poi fatti tagliare a pezzi. In quelli tempi ancora bolliva la difcordia tra il Re dell’Armenia e i Suoi Figliuoli. Caracalla colla Sua conSueta infedeltà chiamò cadaun d’ eflì alla Corte , facendo lor credere di volerli accordare infieme. L’ accordo fu, che tutti li ritenne prigioni, figurandoli Zzz i di