Anno XXXIV. 77 Confoli Anno di Cristo xxxiv. Indizione vii. di Pietro Apostolo Papa 6. di Tiberio Imperadore 11. ifoli I ^ A ° L-° Fabìo Persico, 1 1 1 Lucio Vitellio. A Questi Confoli ordinar) fi crede, che ne fuccedeifero nelle Calende di Luglio due altri ( a ) , de’quali fi è perduto (a)Dìol. il nome . E ciò perchè avendo quelli ultimi Confoli celebrato 1’ Anno Venteiìmo compiuto dell’Imperio di Tiberio, fecero anche de i voti a gli Dii pel decennio venturo, come fu in ufo a’ tem- f»i d’Auguflo . Quella gelofa beflia di Tiberio, che avea prefo 1’ mperio non per dieci, nè per venti anni, ma per finché a lui piaceffe, parendogli , che voleifero far conofcere , che la di lui podeftà dipendea dall’ arbitrio del Senato , fece accufarli tutti e due e condennarli, e pare che folfe anche abbreviata immedita-mente loro la vita. Quello Perfico probabilmente è quello llef-fo, che fu mentovato da Seneca ( b ) , per uomo di cattiva ripu- ^¿\SenJca tazione . Ma nulla di un fatto tale , che avrebbe fatto più flrepi-to di tant’altri , fi haprelfo Tacito , il qual pure accennale morti di molti altri di Dignità inferiore . Dione Hello attribuifce que’ voti, e quell’ innocente fallo a i Confoli ordinarj ; e pure noi lap-piam da Suetonio (c) , che Lucio Vitellio Confole nel prefente An- (c) Sueton, no, e Padre di Aulo Vitellio , che fu poi Imperadore , dopo il Vlt‘lll°' Confolato ebbe il governo della Soria , e campò molto dappoi. Parimente di Fabio Peijìco fopravvivuto s’ ha memoria prelfo Seneca ( d). Però la credenza de i Confoli fuftituiti, e fors’anche il ) s™ec<* fatto narrato da Dione può patire de i dubbj. Non mancarono ¿¿Benefit'. all’ Anno prefente le fue funelle fcene , cioè molte condanne e morti d’uomini illuilri, avvenute per la crudeltà di Tiberio e per la prepotenza di Macrone Prefetto del Pretorio, il quale imitando 1 arti di Seiano , ma più copertamente, fi abufava anch’egli della fua autorità, e del favore del Principe . (e) Pomponio La -(e)DìoLsff. beone, dopo elìere fiato Pretore della Mefia per otto anni, ?c-cufato d’efferfi lafciato corrompere con danari, tagliateli le vene fi sbrigò da quella vita ; ed altrettanto fece fua Moglie. Era anche flato in governo Marco , o fia Mamerco Emilio Scauro, nè già era incolpato di cattiva amminiflrazione , quantunque vergo-