516 Annali d’ Italia. Anno di Cristo cciii. Indizione xi. di Z E F I R I N O Papa 7. di Settimio Severo Imperadore 11. di Caracalla Imperadore 6. f Lucio Fulvio Plauziano per la feconda Confoli % volta , (■Publio Settimio Geta. GEta fecondo fra quelli Confoli, vien comunemente creduto non già il Figlio , ma il Fratello dell’ Imperador Severo. Quanto a Plauziano , egli era Suocero di Caracalla Augufto , e il primo mobile della Corte Cefarea . Haffi dunque a fapere , che co-ftui , riputato da alcuni parente del medefimo Imperadore , ma (a'' Dìo!.75 certamente nativo della ftefsa Città di Leptis in Affrica ( a ) , cioè Herodianus deiia Patria dello ftefso Augufto , benché ufcito dalla feccia delPo-; ‘ polo , talmente s’ andò iniìnuando nella grazia di Severo , eh’ egli non mirava con altri occhi , che con quei di Plauziano . Si dà un certo afeendente di perfone nel Mondo , per cui arrivano anche per-fone vili e di niun merito , a farla da Signori fopra le tefte de’ migliori , e de i più grandi ed intendenti. Ne era Severo così innamorato , che non fapea vivere fenzadi lui, edefiderava di morir prima egli, che Plauziano . Il creò Prefetto del Pretorio , e fenza di lui nulla faceva ; pareva anzi , che Plauziano fofse 1’ Imperado-re ( tanta era la di lui potenza), e che Severo la facefse da Prefetto del Pretorio . Non v’ era fegreto dell’ Imperadore , che Plauziano noi fapefse ; e per lo contrario niuno arrivava a fapere i fegreti di Plauziano . Ne’ viaggi fatti in Oriente da Severo , anch’ egli fi trovò fempre a i fianchi dell’ Imperadore ; a lui toccava d’ ordinario il miglior alloggio , a lui i regali e cibi più fquifiti, di modo che efsendo Severo in Nicea di Bitima , fe volle un pefee Mugile ( Cefalo creduto da alcuni ) mandò a dimandarlo a Plauziano . E nella Città di Tiane in Cappadocia efsendofi infermato efso Plauziano , fu a vilìtarlo Severo , ma fenza che le guardie dello ftefso Plauziano permetteffero d’ entrare a quei del fuo feguito . Della fua ribalderia non fi può dire abbaftanza . Era giunto coftui ad un’ immen-là ricchezza per gli tanti beni confifcati , a lui donati da Severo j e pure non fapendo mai faziarfi 1’ infaziabil fua avarizia , ad altro non attendeva , che a far fempre nuovi bottini . Per mitigazione principalmente di lui furono fatti morir da Severo tanti beneftan-