482 Annali d’ Italia. buffoni. Furono la mattina Seguente Senatori e Cavalieri ad inchinarlo , e a rallegrarli ; ed egli con Somma cortelia accolSe ognuno. Una maScherata era quella , perchè gli uni da burla lì congratulavano, ed egli fingeva di credere ciò, che Sapea non eiTere vero, fa) spartìa- ( a ) Si portò egli dipoi al Senato , ed allorché era per fare un Sa-KU\ln grifizio, il Popolo cominciò con alte voci a gridare} eh’ egli era un v.eradLvius. Parricida, un ufurpator dell’imperio. Giuliano, fenza alterarli, inoltrò loro la boria , come promettendo loro un donativo , o pur colle dita accennò , quante migliaia volea donar loro. Ed effi più che mai incolleriti gridavano : Non ne vogliamo ; no , che non ne vogliamo , e gli gittarono de’ Salii. Perdè allora la pazienza Giuliano , ed ordinò a i Soldati di guardia di ammazzare i più vicini. Il che Satto, il Popolo più che mai andò caricando di villanie lui, ma più i Soldati. Indi corSe a pigliar 1’ armi, e fi ridulTe nel Circo, dove li fermò tutta la notte , Senza prender cibo , e nè pure un Sorto d’ acqua , facendo intanto iltanza, che fi chiamaffe a Roma Pe-Jcennio Negro, Governator di Soria, colle fue Legioni. Nel dì Seguente , depolle Tarmi, fe ne tornarono alle lor cafe , e cefsò la tempeila. Ora Se il Senato , Se il popolo Romano non Sapea Sofferire un Imperadore, per via sì ignominioSa portato al Trono , avea-no ben ragione . Quello funeltilììmo efempio infegnò a tanti altri indegni, e Tiranni di occupar da lì innanzi V Auguito Soglio di Roma , aprì la porta ad infinite guerre civili, che andremo raccontando , e fu in fine la rovina dell’Imperio Romano, con prevalere i Barbari, e Soperchiare il corpo , che a poco a poco s’ andò di-Sciogliendo della Romana Repubblica . Nè lì vergognò Giuliano di prendere tutti i titoli più onorevoli de gli altri Imperadori ; Sece anche dar quello di Augulta a Mallia Scantilla Sua Moglie , e a Didia Clara Sua Figliuola , maritata con Cornelio Repentino , a cui (b)nerodia- conSerì la Prefettura di Roma . Per atteftato di Eroaiano (¿) con uhi Hìfi .1. » tutto il votare de’ fuoi Scrigni, e col ricorrere allo Smunto erario Imperiale , non trovò tanto da pagare tutto il promeffo regalo a i Pretoriani, i quali perciò rimaSero diSguftati di lui: laddove Spar- (c) spart. ziano (c) slargando la bocca , Scrive, che avea promeffo a cadauni jui. no venticinque mila Nummi, e ne pagQ trenta mila. Non lì sa , eh’ egli Soffe crudele ; le finezze e carezze , che facea a tutti, erano incredibili ; ma fpezialmente le praticava co’Senatori, che vi trovavano dell’ affettazione. I conviti Suoi furono frequenti $ le tavole Superbamente imbandite -, ma il cwore de’ Grandi e del Popo- lo era Sempre lo iteffo. Tre