XXIIIi VITA DI la, ne a ciafcuna parte dell’oratione con la medefima a punto cerchi corrifpondere : ma tutto il concetto rii'umen-do, procuri di veftirlo , & ornarlo di quelle forme , che alla lingua volgare fono più proprie, & più eleganti; in modo però, che per tali varj ornamenti, niente vegna a perdere della fua prima fembianza, o del fuo vero fenti-mento : nella qual cofa mi eifortò fimilmente, che fcri-vendo in una lingua, che ancora vive , configliar mi do-veilì, parte con la ragione, parte con l’ufo, maeilro del parlare ; & quelle tali guide mi haveifero ad effere nella lingua volgare , quali nella latina già morta fogliono ei-fere gli fcritti de’buoni, & approbati Scrittori . Tale fu il fuo parere, da me alV'hora con molta diligenza raccolto , & hora, in quanto mi è flato poifibile, con altretan-ta mandato ad effetto, come ella nel prefente libro, che io le mando, potrà vedere , & è quell’ifteifo , che alli mefì paifati, eifendo V. S. Clarifs. uno de’Signori Capi dell’ Èccellentiffimo Configlio di Dieci, apprefentai loro icritto in lingua latina. Da quello credo, ch’ella potrà prendere buon faggio, fe l’imprefa, alla quale ella m’ ha configliato, & io porto mi fono, debba riufci re conforme all’opinione fua, & all’obligo, & defiderio mio : contenendo quello primo libro molte memorabili cofe , nelle quali per la varietà, & grandezza loro è venuta occafione di adoperare lo itile, quafi in tutto ciò, che può cadere nella narratione hiftorica . Però , fe vederò , che quella mia fatica non riefca per aventura ingrata a quelli , che hanno , come V. S. Clarifs. delle cofe vero gufto , ne fen-tirò molto piacere, col quale temperando la noja , che fuole apportarmi tal forte di Hudio, ove fi convenga, faticandoli folo nelle parole, verfare più volte intorno alle medelime cofe, mi sforzerò di avanzare me medefimo, e di reggere fotto a sì grave pefo di tanta fcrittura : ma ie altrimenti avverrà, bailerammi havere dimoilrato, che a me fiano mancate più tolto le forze, che l’animo , di fodisfare in ogni parte al carico, che mi è flato commei-fo ; nel quale però iitim-erò non effere fiata, ne vana, n<£ pq.'